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Come sarà questo 25 aprile, ottantesimo della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo? I dubbi sono più che legittimi: il governo, presente a fatica nelle cerimonie ufficiali, ci ha ormai abituati a tutto, nelle parole e nei fatti, a partire dal presidente del Senato, custode fedele dei busti del suo amato duce.
Questa è l’aria che tira, soffiando sempre più forte. Un senso di impunità sembra regnare sovrano, nel segno di una “rivincita” che cova dalla fine della seconda guerra mondiale e dopo la nascita della Costituzione italiana, cui in certi momenti alcuni fingono di richiamarsi nel nome di una libertà che per la maggioranza (è proprio il caso di dire) diventa la foglia di fico per allontanarsi proprio dai valori e dalle conquiste raggiunte dal 25 aprile in poi.
Per questo assume ancor più importanza, alla vigilia di questa ricorrenza, la pubblicazione fortemente voluta dall’Archivio storico della Cgil dal titolo Antifascisti da sempre (pp.120), appena uscita per Futura editrice per la curatela di Ilaria Romeo e con l’introduzione di Maurizio Landini. Un libro che ripercorre questi ottanta anni senza retorica, bensì attraverso la concretezza dei contenuti, supportati dalla forza delle immagini.
Il volume infatti è soprattutto composto di materiale fotografico, restituendo una storia che è la nostra storia, quella di chi ha mantenuto la memoria di un percorso repubblicano e democratico, oggi messo in discussione da dichiarazioni e atteggiamenti sino a qualche anno addietro semplicemente impossibili da sostenere.


Un libro che guarda soprattutto al movimento dei lavoratori e alla Cgil, perché nel tempo ha rappresentato in maniera concreta quella che è stata la resistenza contro l’ideologia e la violenza fascista: l’attacco alla sede di corso d’Italia del 9 ottobre 2021, per certi versi non ha fatto altro che ribadire ancora una volta il valore concreto, oltre che simbolico, del sindacato in questa lunga battaglia, purtroppo non ancora conclusa.
Le pagine che qui scorrono ricordano come lavoratori e sindacato siano stati anche un baluardo nella lotta per i diritti dei più deboli, proseguita nel tempo mantenendo viva la memoria storica della Resistenza contro varie forme di oppressione; ed è per questo che il legame tra sindacato e tradizione antifascista trova ulteriore conferma in questa pubblicazione attraverso testimonianze visive che raccontano decenni di impegno e sacrificio.
Sono immagini che ribadiscono il valore e l’urgenza di un progetto che continua a essere valido e vivo anche ai giorni nostri, ora che il pericolo di nuove forme di discriminazione e oppressione è più vivo che mai: ecco perché l'antifascismo non è solo una dimensione storica, quanto il valore di un impegno continuo e duraturo per la difesa della democrazia e dei diritti civili per un presente, e un futuro, che non devono pericolosamente somigliare al passato più oscuro della nostra storia.