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In una settimana a Palazzo Chigi, Mario Draghi ha sostituito il capo della Protezione Civile e il Commissario all’emergenza Covid. Catena di comando ben delineata, speriamo arrivino i vaccini. Nel frattempo i contagi salgono, la variante inglese soppianta quella originaria e l’Istat conferma una situazione economica precipitata nello stallo della stagnazione. E dai territori arrivano le “segnalazioni” delle tante emergenze lavoro.
Prime pagine
Una prima pagina all’insegna del cauto ottimismo quella de Il Sole 24 ore. “Dalla manifattura segnali di ripresa”, mentre in taglio centrale si cambia tono: “Arcuri fuori, il generale Figliuolo nuovo commissario anti Covid” e a seguire un altro segno positivo: “Corsa delle città per tram e metro. Presentati progetti per 11 miliardi”. Cambio di tono e di passo al Corriere della Sera: “Emergenza, rimosso Arcuri”. Stesso tema per La Repubblica che titola: “Un generale contro il virus” e il sommario sottolinea: “Draghi licenzia il commissario Arcuri e affida la gestione della pandemia a Figliuolo, militare esperto in logistica. Pd, Zingaretti blinda la sua leadership: sarà un congresso senza primarie. M5S, battaglia tra Casaleggio e Grillo”. Cade sulla pandemia la scelta d’apertura de Il Messaggero “Contagi su, picco nel Lazio. Vaccini: interviene l’Esercito”. Ironia amare quella scelta da il Fatto Quotidiano: “Sturmtruppen. Un generale per i vaccini”. Mentre il Manifesto, su foto notizia di Arcuri, titola “Congedo militare”. Infine l’Avvenire, il titolo è in linea con gli altri quotidiani: “Draghi chiama gli alpini”, ma la scelta della foto notizia spariglia, ritrae una suora inginocchiata di fronte a poliziotti in tenuta anti sommossa schierati in una piazza di Myanmar.
Le interviste
“Io non sono preoccupato soltanto per la terza ondata che è in corso, ma inizio a temere per la quarta che potrebbe arrivare il prossimo inverno”. Questo l’incipit dell’intervista al fisico e presidente dell’Accademia dei Lincei Giorgio Parisi. È ospitata a pagina 8 del Corriere della Sera, prosegue l’accademico: “Se domani si decidesse il lockodown totale per 15 giorni il picco sarebbe tra 8-10 giorni. Ma dato che non si può fare una chiusura forte tutto dipenderà dall’efficacia delle misure almeno locali”. E quindi la forza di questa ondata “Dipende dalla capacità dei pubblici poteri di bloccare le persone contagiate. Abbiamo visto che se le persone non si incontrano non si contagiano. Il governo deve navigare tra Scilla e Cariddi, ma è un percorso non facile. E bisogna capire anche cosa succede nelle scuole”.
Federico Cafiero De Raho, procuratore nazionale antimafia, intervistato da Dario Del Porto e Conchita Sannino su La Repubblica, torna a lanciare l’allarme sul rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nell’emergenza, dalla compravendita dei dispositivi di protezione ai vaccini. Sollecitato sul codice degli appalti, risponde: “Non è pensabile che il controllo di legalità possa essere escluso, è vero però che deve essere spinta al massimo la capacità di operare con immediatezza in un momento come questo. Se si dovesse esplicare in pieno il controllo antimafia previsto solitamente negli appalti, il sistema subirebbe un rallentamento che oggi non appare compatibile con l’esigenza di urgenza. Ciò nonostante, il monitoraggio è in corso da un anno ed è approfondito”. Non una parola, ma forse non poteva che essere così, su la logica del massimo ribasso e del subappalto che si scarica sul costo del lavoro e sulle condizioni dei lavoratori. Sulle pagine dello stesso quotidiano trova ospitalità il sindaco di Palermo Andrea Orlando che chiede a Draghi di fare in Italia la stessa operazione che nell’89 si compì in Germania per riunificare le due arti del Paese “separate”, occorre investire al Sud e molto.
E della necessità di investire nel Mezzogiorno parla la ministra per il Sud Mara Carfagna a pag. 3 de il Messaggero: “Rilancio del Mezzogiorno è una espressione che rischia di suonare vuota, retorica, ma io ne conosco il significato umano per esperienza diretta: dentro quelle tre parole ci sono milioni di persone, le speranze di milioni di famiglie, il benessere delle donne e dei bambini, le notti in bianco di chi ha perso il lavoro e non sa trovarne un altro”. Da dove partire? Ecco la risposta: “Lavoro, investimenti, istruzione”. E poi le donne: “Quelle che lavorano nel nostro Paese sono troppo poche, al Sud in particolare è una vera catastrofe, l’occupazione femminile si ferma al 32%.....le infrastrutture sociali sono la chiave per risolvere il problema e dovranno essere il centro del Recovery Plan”.
Due segnalazioni. La prima una intervista de Il Giornale a Matteo Renzi: “Contro di me odio e vendetta dei Pm rossi orfani di Conte”. La seconda su Libero Quotidiano, è una intervista a Nicola Molteni, sottosegretario leghista all’Interno che afferma: “All’Italia non servono migranti. Fermarli è un dovere del governo”.
Editoriali e commenti
“Ritorno all’economia sociale di mercato” è il titolo di un editoriale a firma Flavio Felice pubblicato a pag. 22 de Il Sole 24 ore che conclude il suo ragionamento affermando: “Se guardiamo senza pregiudizi a questa proposta di umanesimo economico che mette al centro dell’organizzazione economica e dell’intervento politico la persona umana, con l’obiettivo di garantire attraverso il mercato un punto di partenza a tutti gli uomini perché possano sviluppare le loro attitudine (Luigi Enaudi), non è difficile rendersi conto di come questa tradizione rappresenti un interessante terreno di convergenza con altre due culture politiche minoritarie in Italia: il liberalsocialismo e il popolarismo di don Sturzo. Queste idee offrono dunque la grande occasione storica di superare nel nostro Paese antiche divisioni tra laici e cattolici, tra liberisti e statalisti, per difendere dalle nuove minacce il bene pubblico più prezioso che abbiamo: la società aperta”. Sullo stesso quotidiano e sullo stesso tema interviene Salvatore Carruba che titola la sua riflessione: “Il futuro del liberalsocialismo poggia sulle spalle del riformismo”.
Secondo Alfonso Gianni che ne ragiona su il Manifesto: “Già ora lo scontro tra le colombe e i falchi dell’Unione Europea non è più soltanto su quando tornerà in funzione il Patto di stabilità e crescita, ma se non sia venuto il momento di mettere in discussione le regole del debito”.
Secondo Massimo Franco (pag.5) sul Corriere della Sera: Parlare di militarizzazione dell’emergenza contro il Covid-19 non è esagerato……La vera logica che si indovina dietro l’iniziativa di Palazzo Chigi è quella di restituire allo Stato la chiave delle decisioni: e di farlo costruendo una catena di comando che passa per la Protezione Civile e l’esercito. Significa prevedere una integrazione tra strutture sanitarie e militari, per fronteggiare senza sbavature una eventuale impennata dei contagi e garantire vaccinazioni rapide; collegarle con il territorio, centralizzando le decisioni. Per una destra che esalta il ruolo delle forze dell’ordine, è una vittoria ma anche un richiamo a evitare conflitti tra Stato e regioni, spesso a guida legista”.
La sociologa Chiara Saraceno torna, a pag. 21 de La Stampa, sulla scarsa presenza delle donne nei “luoghi” delle decisioni. Una riflessione dura ma precisa e assai rilevante che così si conclude: “…siamo sempre allo stesso punto: alla considerazione delle donne come una categoria a parte, aggiuntiva, ma proprio per questo, anche eventualmente trascurabile, comunque da valutare con criteri diversi da quelli che si usano quando si sceglie e coopta tra uomini, a prescindere che ce ne siano altrettanto, o più brave e competenti. In ogni caso, da far entrare con il contagocce. Accanto ad una divisione del lavoro familiare fortemente asimmetrico e alla scarsità di infrastrutture sociali che la aggravano ulteriormente, è questa autoreferenzialità dei decisori che, in Italia più che altrove nelle democrazie sviluppate, rende difficile alle donne competere e partecipare alla pari alle decisioni che riguardano tutte e tutti, mentre affida una grande responsabilità alle poche che ce la fanno”.
Gianluca Nicoletti, pag. 21 su La Stampa, prova a richiamare l’attenzione su “Quell’amnesia sui disabili” che non è certo un ministero ad hoc che li discrimina ulteriormente, declassandoli da titolari di diritti di cittadinanza da rivendicare a categoria alla quale “per gentile concessione del principe” elargire tutele e concessioni, a rendere meno stridente.
Merita di essere segnalata una riflessione firmata da Federico Rampini a pag. 28 de La Repubblica che parte dagli Usa e guarda al mondo: “Joe Biden vuole un G10 delle democrazie hi-tech per organizzare un cordone di sicurezza contro la Cina, e contenere la sua espansione nelle tecnologie strategiche”.
Economia lavoro e sindacato
Il titolo de Il Sole 24 ore è significativo: “Moda, i pellettieri fanno da apripista nella lotta al dumping contrattuale”. Per saperne di più su Collettiva.it ne scrive Davide Collella: “Rinnovo pelli e ombrelli: il dumping non va di moda”.
Massimo Franchi a pag. 2 de il Manifesto, fa il punto sulle pressioni verso palazzo Chigi per “allentare” le prescrizioni del Codice degli appalti nelle procedure per le opere del Recovery Plan. Insieme in questa battaglia, il sindacato di Firenze Nardella e il leader leghista Salvini.
Tra le vertenze in primo piano Alitalia, ne scrive Cecilia Augella su Conquiste del lavoro: “Gli stipendi sono stati pagati ed anche l’Inps ha erogato le indennità concordate relative al mese di novembre. Ma la situazione della compagnia resta critica”. Anche Riccardo Chiari su il Manifesto torna sulla Alitalia. “Sindacati compatti, no allo spezzatino della compagnia”. Sullo stesso argomento tornano quasi tutti i quotidiani in edicola.
A pagina 32 del Corriere della Sera un ricordo di Pietro Larizza, il leader della Uil scomparso ieri all’età di 85 anni.
Dal fronte pandemia non arrivano buone notizie. La curva dei contagi è in salita, aumentano le zone arancione scuro e rosse e la campagna vaccinale procede in maniera diversificata a seconda delle regioni. Sara Bettoni nell’edizione milanese del Corriere della Sera scrive: “L’avanzata dell’arancione scuro. Crescono i contagi tra gli studenti. Scuole chiuse in oltre 250 comuni”. E su il Manifesto Roberto Maggioni sottolinea come nonostante in Lombardia i numeri siano da zona rossa “La variante inglese corre veloce, la politica è lenta e ripete errori e modalità che abbiamo già visto. Tra le cose che ritornano c’è la mano tesa alla sanità privata da parte della Giunta lombarda. La Regione non è capace o non vuole gestire la sanità attraverso le strutture pubbliche e anche sui vaccini anti-Covid chiede aiuto (e fa un regalo) ai privati”. La Repubblica, edizione di Bari, scrive: “Ospedale in fiera dal 5, è scontro con i sindacati sul personale”. Ma il tono complessivo della situazione lo dà Monica Guerzoni sul Corriere della Sera: “Curva in risalita, Speranza avverte: ci aspettano settimane difficili” E sullo stesso giornale Fiorenza Sarzanini fa il bilancio dell’anno 1 della pandemia e di quello che ci aspetta da qui in avanti con “La nuova stagione”. Tutti i quotidiani sottolineano l’arrivo della terza ondata e raccontano delle chiusure imminenti, da Bologna al Veneto, dalla Basilicata alla Liguria
E poi c’è la Pandemia dell’economia, i dati sulla situazione economica del Paese diffusi ieri dall’Istat raccontano di un Pil precipitato a quasi meno 9 per cento, del debito schizzato in su e dell’inflazione che mostra la stagnazione dell’Italia. Su Collettiva.it il la posizione della vice segretaria della Cgil Gianna Fracassi. Ne scrivono Davide Colombo su Il Sole 24 ore: “Istat, deficit a quota 9,5%. Il debito arriva al 155%”; Francesca Basso e Andrea Ducci sul Corriere della Sera: “Pil giù, indietro di 23 anni. Crollo auto, meno 12,3%”; Roberto Petrini su La Repubblica: “Il virus affonda il Pil, si torna al 1997 ma l’industria ritrova un po’ di fiducia”.
L’apertura di Collettiva.it è dedicata ad una iniziativa dei sindacati delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici: “Per una nuova pubblica amministrazione” di Emanuele Di Nicola. A illustrare le ragioni della campagna la segretario generale della Fp Cgil Serena Sorrentino in una intervista: “Sicurezza e assunzioni sono le priorità”.
L’Agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’Agenda di Collettiva.