Per Ignazio Visco in Italia la ripresa si è avviata ma non è sufficiente: l'Italia deve tornare a una crescita stabile, "tale da offrire nuove prospettive di lavoro", soprattutto attraverso riforme e il rafforzamento di un sistema bancario ancora in sofferenza e che deve essere in grado di pompare ricchezza nell'economia reale. Così ha detto il numero di Bankitalia nelle sue "Considerazioni finali" pronunciate nel corso dell'assemblea annuale dell'istituto di via Nazionale. Il governo deve però proseguire sulla strada avviata "per non deludere le aspettative di cambiamento occorre allargarne lo spettro e accelerarne l'attuazione".

Un accento, questo messo sul lavoro, apprezzato da Susanna Camusso, segretario generale della Cgil: "È molto importante che il Governatore abbia messo l`accento sul tema dell`occupazione e sulla necessità degli investimenti pubblici e privati – ha detto a margine dell'assemblea –, sulla necessità di non abbandonare il Mezzogiorno e di non trascurare il fatto che in particolare è proprio al Sud tema dell`occupazione è particolarnente rilevante". L'accento sul'occupazione, ha aggiunto Camusso, "conferma l'obiezione che abbiamo sempre fatto: non si può ragionare su crisi superata e crescita se non si va ad agire su questo tema".

Il tema credito e banche è stato al centro della Relazione di Visco. Le sofferenze e prestiti deteriorati  arrivano, ha ricordato Visco, al 17,7% degli impieghi, una percentuale tripla rispetto all'incidenza precrisi "delle partite deteriorate", che nel 2008 si fermava al 6%. Questo peso costringe le banche ad accantonare risorse e dunque a imporsi dei  vincoli all'erogazione di nuovi prestiti. Il governatore ha anche ricordato come "lo sviluppo di un mercato secondario dei crediti deteriorati, oggi pressoché inesistente, contribuirebbe a riattivare appieno il finanziamento a famiglie e imprese".

“Concordo con il Governatore di Bankitalia quando dice che ‘per legge non si produce ricchezza e non si creano posti di lavoro’, per questo il governo deve rilanciare una politica degli investimenti che vada oltre la propaganda e che sia in grado di sostenere la crescita e creare occupazione, a partire da un piano straordinario di occupazione per i giovani”. Questo il commento del segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale. “Per questo - aggiunge il dirigente sindacale - le banche devono utilizzare la liquidità proveniente dalla Bce per riaprire i rubinetti del credito ad imprese e famiglie, recuperando anche quel meno 2,2 di prestiti alle imprese registrato nell’ultimo anno pur in un quadro di miglioramento rispetto agli anni precedenti”.

“Il governo, invece, - prosegue il segretario del sindacato dei bancari della Cgil - dovrebbe aprire un tavolo con le parti sul modello di banca e le prospettive del settore, avendo chiaro la priorità della tutela piena dell’occupazione del settore e del ruolo di servizio per il paese che le banche devono svolgere”. “Nell’ambito di questo tavolo - conclude Megale - il governo dovrebbe anche decidere celermente di armonizzare la politica fiscale sui crediti deteriorati e sulle sofferenze, portandolo a un anno rispetto ai cinque attuali, così come avviene per i principali paesi europei, e ridando per questa via elementi di competitività al settore”.