“Il governo deve adottare tutte le misure necessarie per ristabilire le condizioni per l'avvio di un confronto, ad oggi rifiutato dalla proprietà in modo del tutto immotivato, che sia orientato alla salvaguardia dell'unico stabilimento italiano e dell'occupazione”. A chiederlo è il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, alla vigilia dell’incontro di domani al ministero dello Sviluppo Economico relativo alla vertenza K-Flex.

Un incontro ritenuto decisivo per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Roncello della K-Flex, azienda di proprietà italiana leader mondiale nella produzione di isolanti termici e acustici, e il conseguente licenziamento di 187 lavoratori. Per il segretario generale della Cgil, “si tratta di una delocalizzazione ingiustificata e inaccettabile della produzione di Roncello verso altri stabilimenti della stessa K-Flex presenti nel mondo e in particolare in Polonia”.

La K-Flex, che ha oltre 2.000 dipendenti nelle 11 sedi produttive dislocate in Europa, Asia e America e un fatturato in continua crescita, ha comunicato il licenziamento collettivo di 187 lavoratori dello stabilimento di Roncello su un totale di 243 e la chiusura di tutte le attività di produzione in Italia. La proprietà, peraltro, ha ottenuto in questi anni 12 milioni di euro di finanziamento pubblico dal governo e altri 23 milioni di euro dalla Cassa Depositi e Prestiti per finanziare le aziende all'estero.