Il 29 gennaio si terrà l’incontro importantissimo tra sindacati e regione Sicilia che dovrà decidere del destino di 3.000 lavoratori Almaviva di Palermo ancora appesi a un filo. “L’assemblea organizzata con Susanna Camusso – ha spiegato Maurizio Rosso, segretario generale della Slc Cgil di Palermo a Radioarticolo1 durante il suo intervento a “Italia Parla”, oggi dedicata alle grandi vertenze in corso – ha svegliato un po' la politica siciliana che era totalmente addormentata. La politica regionale è stata totalmente assente in questa vertenza, ma Palermo non si può permettere il lusso di perdere un'azienda così importante che occupa 3.500 lavoratori più 1.500 lavoratori a progetto. È arrivato il momento di fare un ragionamento serio per costruire una vera politica industriale per un settore che è in grandissima difficoltà, e che però ha margini di sviluppo straordinari”.   

“La politica – ha aggiunto il sindacalista – deve essere responsabile e presente: attirare imprenditori seri che vogliono investire e che guardano al futuro”. Una strategia, questa, non sempre presente in un comparto che continua a guardare spesso al massimo ribasso, mentre, ha detto Rosso, “il mercato è sempre più difficile e le opportunità, però, le sfrutteranno soltanto le aziende che avranno formato i lavoratori e investito su sviluppo e tecnologia”. 

Situazione dunque difficile per i lavoratori di Almaviva: “Il morale è a terra – ha ammesso Rosso –, anche perché in Sicilia chi perde un lavoro ha difficoltà a ritrovarne un altro. I lavoratori di Almaviva non riescono a vedere un progetto in quello che fa l’azienda. Si passa da una commessa persa all'altra e si cerca di trovare soluzioni tampone. Ma questi sono interventi di pronto soccorso, privi della lucidità necessaria a una politica industriale”.

Per questo, ha concluso il sindacalista della Slc Cgil, “il presidente della regione Sicilia e tutta la giunta devono mettersi in testa che occorre avere impegni concreti, fatti di passaggi chiari e conseguenti”