Dal 30 gennaio, con la pubblicazione del decreto degli ex ministri Tremonti e Maroni, il costo della pratica di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno per gli immigrati è aumentato con una tassa aggiuntiva da 80 a 200 euro, che va ad aggiungersi ai precedenti 70. Una famiglia di quattro persone adulte arriva così a superare la spesa di 1.000 euro per il rinnovo del permesso di soggiorno.

È una tassa ingiusta e discriminatoria, denunciano Cgi, Cisl e Uil di Venezia: "Colpisce pesantemente i lavoratori stranieri e le foro famiglie che già contribuiscono con il loro lavoro, le imposte e i contributi al fabbisogno economico del paese. A questo, si aggiunge la beffa: con la metà di queste risorse, gli immigrati regolarmente soggiornanti pagheranno i costi di rimpatrio degli immigrati irregolari. Siamo in attesa che il governo passi dalle parole ai fatti, sulla base di quanto dichiarato dal ministro dell'Interno Cancellieri, che ha annunciato la volontà di intervenire in tempi brevi sulla normativa relativa ai permessi di soggiorno, in particolare sulla sovrattassa già entrata in vigore".

"La sovrattassa va eliminata o quanto meno rimodulata – continuano i confederali –, poiché non è accettabile né per il peso sulle famiglie immigrate né per la sua finalizzazione. La crisi investe pesantemente questo territorio, 9.000 posti di lavoro “bruciati” negli ultimi 3 anni, e i lavoratori stranieri, presenti in modo massiccio in appalti e subappalti, oltre a perdere il posto di lavoro, spesso sono privi di ammortizzatori sociali. Inoltre, è urgente che il governo intervenga rapidamente sulla durata del permesso di soggiorno per coloro che hanno perso il posto di lavoro, concretizzando quanto più volte annunciato dai ministri Riccardi e Cancellieri. Riconfermiamo la richiesta al governo di aprire su questo, come sul complesso delle norme sull’immigrazione, a partire dal recepimento della direttiva Eu n. 52, un confronto di merito che porti a soluzioni efficaci e condivisibili".

Su queste basi, una delegazione di Cgil Cisl e Uil di Venezia il 3 febbraio si è recata dal prefetto per sensibilizzarlo affinché si faccia portavoce presso il ministro Cancellieri.