La norma ha un nome accattivante, “Right to work”, ovvero “Diritto al lavoro”, ma in realtà, almeno secondo i suoi detrattori, l'obiettivo non è quello di aggiungere diritti per chi lavora, ma caso mai di toglierne. L'ultimo caso che sta scuotendo il mondo sindacale e del lavoro americano, è aperto in Michigan, dove il governatore Rick Snyder ha deciso di introdurre questa norma, che esiste già in altri stati americani, ma che a Detroit, nella capitale industriale degli Usa, ha l'effetto di un terremoto.

La nuova norma, che dovrebbe essere approvata in settimana, elimina di fatto l'obbligo di supportare con un quota in busta paga il sindacato, facendo venir meno la principale fonte di finanziamento delle associazioni dei lavoratori. "Il vero obiettivo di questa norma è togliere soldi ai sindacati”, afferma Steve Cook, presidente del sindacato pubblico degli insegnanti del Michigan. “Vogliono costringere i sindacati ad offrire servizi, benefits e protezione a non iscritti che non pageranno un penny per questo. Questo distrugge il sindacato”.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama parlerà oggi (10 dicembre) in Michigan, nell'impianto Redford della Daimler. Il suo discorso sarà incentrato sul fiscal cliff, ma i sindacati confidano nel suo appoggio in questa battaglia. La Casa Bianca,in un comunicato, ha già criticato il provvedimento del repubblicano governatore del Michigan Rick Snyder. “Il presidente si è sempre opposto alle cosiddette leggi 'Right to Work' – ha precisato il portavoce Matt Lehrich nel comunicato – il presidente ritiene che la nostra economia sia più forte quando i lavoratori ottengono buone buste page e buoni benefit ed è contrario ad ogni tentativo di limitare i loro diritti. Il Michigan e il ruolo dei suoi lavoratori nel rilanciare l'industria dell'auto Usa sono il principale esempio di come i
nostri sindacati abbiano contribuito a costruire una classe media forte a un'economia americana forte”.

Le associazioni dei lavoratori hanno pesato nella rielezione di Obama alla Casa Bianca
, soprattutto in Michigan dove almeno un abitante ogni cinque è iscritto al sindacato. Le manifestazioni di protesta, cominciate già da questa mattina dopo le prove generali del fine settimana, culmineranno domani quando sono attesi migliaia di lavoratori davanti al Capitol del Michigan dove la Camera dovrebbe varare il provvedimento che sarà poi votato dal Senato giovedì.