Mercoledì 13 a Torino all'Attivo di delegati e pensionati della Camera del lavoro, giovedì 14 a Bologna all’Assemblea dei quadri della Cgil Emilia Romagna (con diretta su Radio Articolo 1 a partire dalle ore 10), entrambi alla presenza del segretario generale Cgil Susanna Camusso. Infine la presentazione ufficiale, lunedì 18 gennaio a Roma, con una conferenza stampa (ore 12) in piazza dei Cinquecento, in un’area allestita nel parcheggio di fronte alla stazione Termini. Il percorso della Carta dei diritti universali del lavoro, ovvero il “nuovo Statuto” dei lavoratori, è ormai tracciato: una raccolta di norme destinate a tutto il mondo del lavoro, subordinato e autonomo, che dai prossimi giorni sarà al centro delle assemblee nei luoghi di lavoro e dei pensionati, per la consultazione straordinaria delle iscritte e degli iscritti alla Cgil. L’obiettivo è ambizioso: far diventare la Carta una legge d’iniziativa popolare.

Con questa proposta la Cgil mira “a ricostruire i diritti universali dei lavoratori, indipendentemente dal rapporto contrattuale che hanno”, spiega il segretario generale in un’intervista apparsa sul Quotidiano Nazionale. “Tutti, lavoratori dipendenti e autonomi, devono avere i fondamentali diritti del e nel lavoro” spiega Camusso: “Devono poter usufruire del riposo, della maternità, della formazione, degli ammortizzatori, della proprietà intellettuale e della tutela giuridica”. Per il leader sindacale, c’è la “forte tentazione di leggere tutto questo come l'anti-Jobs Act. Ma noi vogliamo essere più ambiziosi: pensare al futuro, riscrivere l'intero diritto del lavoro. L'insieme delle leggi e delle apparenti deregolazioni intervenute negli anni non hanno dato frutti. Forse bisogna ricostruire un punto di universalità dei diritti per tutti i lavoratori. C'è bisogno di diritti che permettano a ognuno di essere un lavoratore non subalterno, ma subordinato”.