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Ancora nessun passo avanti nella trattativa per salvare i 2.511 lavoratori di Almaviva a rischio licenziamento nelle due sedi di Roma e Napoli. L'ultimo incontro plenario tra azienda e sindacati si è chiuso alle 24 di lunedì 19 senza dare i risultati sperati: le posizioni delle parti sono ancora molto distanti, nonostante il tempo stringa e la procedura di mobilità scada il 21 dicembre. Oggi (martedì 20 dicembre) previsto un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico, l’appuntamento è per le ore 12.
Nel pomeriggio di lunedì il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda e il viceministro Teresa Bellanova avevano lanciato una proposta non negoziabile, che però è stata poi accantonata. Almaviva aveva fatto sapere di essere favorevole a un eventuale lodo, aggiungendo però di non poter “accettare proposte sprovviste di azioni e strumenti capaci di garantire un piano di risanamento economicamente sostenibile, che abbia effetti sull'intero perimetro nazionale della società e che produca i suoi effetti concreti già a partire da gennaio 2017". Anche i sindacati avevano fatto sapere di voler conoscere i termini del lodo per poterlo valutare insieme ai lavoratori prima di prendere una decisione, considerando troppo complicata l'accettazione di una proposta a scatola chiusa.
La trattativa ricomincia dunque oggi alle ore 12, ma le posizioni delle parti restano distanti. Se Almaviva continua infatti a sottolineare l'importanza di un piano di risanamento economico aziendale sostenibile (le perdite aziendali superano i due milioni al mese), i sindacati hanno chiesto al governo di riaprire il confronto tenendo comunque fermo il punto sul no ai tagli del costo del lavoro. Il tempo intanto stringe: il prossimo 21 dicembre scade la procedura di mobilità e a quel punto potrebbero cominciare a partire le lettere di licenziamento.