"Tlc, informatica, installazioni telefoniche: sono settori strategici e storicamente hanno rappresentato sul nostro territorio quel mix di innovazione, progettazione, produzione che ha contribuito a fare della Lombardia la regione più sviluppata del paese. Da qualche anno, complice l’assenza di politica industriale e di investimenti mirati (a livello nazionale, così come regionale), le imprese, a partire dalle multinazionali, stanno progressivamente chiudendo i centri di ricerca e spostando altrove progettazione e produzione. Sono ormai migliaia i lavoratori licenziati (dagli ingegneri, ai tecnici, agli operai) e altrettanti sono i posti di lavoro a rischio". Per questo, per domani, 25 giugno, Fiom, Fim e Uilm di Milano e della Brianza hanno indetto uno sciopero del comparto, accompagnato da una manifestazione per le vie di Milano, che si concluderà davanti al Pirellone.
 
"Eppure, dal Governo alla Regione Lombardia, nessuno sta facendo quel che sarebbe necessario per evitare che, con i licenziamenti, venga cancellato quello straordinario patrimonio di professionalità e saperi, costruito negli anni, che costituisce una risorsa fondamentale, non solo per il presente, ma anche per il futuro", aggiungono le tre sigle dei metalmeccanici.

"Tocca anzitutto alle istituzioni attivarsi da subito per evitare che ciò che è stato pensato, studiato, progettato e prodotto in questo Paese venga portato altrove, e che si disperda un’esperienza da cui sono scaturiti e possono continuare a scaturire progetti innovativi. Noi chiediamo: il blocco immediato dei licenziamenti; sostegno e investimenti per la costruzione di quella rete a banda larga ed extralarga, di cui da tempo si parla; un indirizzo netto di politica industriale", concludono i sindacati.