Dopo oltre nove mesi, la vertenza della centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure, in provincia di Savona, continua a far parlare di sè. L'incontro del 23 dicembre scorso alla Presidenza del Consiglio aveva fatto ben sperare, secondo i sindacati: "In quella sede, si era condivisa, in maniera chiara e inequivocabile, la necessità da parte di Governo, istituzioni, azienda e sindacati di emanare un provvedimento che consentisse la continuità produttiva dell'impianto, attraverso tempi ragionevoli di applicazione delle nuove prescrizioni, nel rispetto della compatibilità ambientale, secondo criteri di trasparenza e garanzia degli investimenti ufficializzati dall'azienda. Ma così non è stato".

E i segretari generali di Filctem Cgil, Flaei  Cisl e Uiltec Uil, Emilio Miceli, Carlo De Masi e Paolo Pirani, unitamente alle segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil, hanno di nuovo preso carta e penna, inviando una lettera al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, per chiedere definitivamente la data di convocazione dell'incontro, al fine di avere la certezza degli impegni concordati alla vigilia di Natale, “in assenza del quale – ammoniscono –, saremo costretti a mettere in campo azioni di lotta, per denunciare pubblicamente il mancato rispetto degli impegni da parte del Governo”.

"Non vorremmo che proprio ora – insistono nella lettera Miceli, De Masi e Pirani –, che stiamo ragionando con l'azienda su tutte le possibili soluzioni utili a difendere l'occupazione, mentre anche le banche hanno fatto la loro parte, rinegoziando il debito di Tirreno Power, il Governo sfugga dalle sue responsabilità, facendo precipitare nella totale disperazione i lavoratori e le loro famiglie, che attendono ormai da troppi mesi la soluzione definitiva”.