I tagli alla sanità programmati dal governo marciano verso un “obiettivo sbagliato”, perché in sanità “già spendiamo di meno rispetto ai principali paesi europei”. Lo ha detto oggi Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp Cgil Medici, intervenendo ai microfoni di Radioarticolo1. Per il dirigente sindacale “si sta quasi spingendo il cittadino verso il privato. Così rischiamo una vera frantumazione. Chi ha i soldi si potrà curare. Chi invece non li ha, avrà sempre meno possibilità di essere seguito”. Secondo Cozza, “se si tagliano delle prestazioni ai cittadini, il medico si trova a non poterle prescrivere quando invece magari dovrebbe”, mentre la razionalizzazione della spesa sanitaria sta procedendo “a macchia di leopardo. In alcune regioni e in alcune Asl è stata fatta, in altre no”. Alla domanda se si corra il rischio di andare verso un modello nordamericano di sanità, Cozza risponde: “Più che un rischio è quasi una certezza, se si andrà avanti a colpi di decine di miliardi di tagli, perché non è più sostenibile un servizio pubblico universale per tutti garantendo le prestazioni appropriate in base ai Livelli essenziali di assistenza. Il sistema è allo stremo”.