Il braccio di ferro sul rinnovo del contratto dei lavoratori in somministrazione sembra non trovare una soluzione. “Dopo oltre un anno di discussione con alcuni pur non marginali avanzamenti, Assolavoro ha riproposto ancora la sua impostazione senza tenere conto delle nostre richieste di modifica”. A dirlo sono i sindacati Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp, che in una nota unitaria si dichiarano pronti a lanciare una mobilitazione per l'intero settore.

Tra le loro richieste c’è la continuità occupazionale (“contrattare nei luoghi di lavoro e nel territorio per ridurre la ricattabilità per tutti i lavoratori”), la formazione come “diritto esigibile” per tutti; prestazioni bilaterali in favore dei lavoratori, aumento delle prestazioni economiche in caso di disoccupazione anche per tempi determinati e apprendisti; missioni brevi (“no a quelle giornaliere ripetute). In generale, l’idea che a uno stesso lavoro debbano corrispondere medesimi diritti.

Ad esempio, propongono che non siano più differenze di retribuzione e diritti a parità di mansione, né distinzioni su inquadramento, premi di produzione, indennità di turno, benefit, pagamento della liquidazione; l’effettiva fruizione delle ferie come previsto dalla Costituzione e dalla legge. Quanto ai diritti sindacali, quello ”effettivo di svolgere le assemblee nei luoghi di lavoro”. Si tratta di misure che “tendono al consolidamento del lavoro in somministrazione attraverso il miglioramento delle condizioni delle persone”, sottolineano le tre sigle secondo cui “non basta dichiarare di voler chiudere la trattativa se poi sul merito non ci sono progressi ulteriori rispetto a quelli già effettuati”.

Seicentomila lavoratori attendono una risposta – si legge ancora nel comunicato –. Questo lungo negoziato, caratterizzato da continue frenate e riprese, è giunto a un punto tale che o si arrivano a definire punti di convergenza o si avvierà un azione di protesta. Come sindacati ribadiamo la nostra volontà al confronto, ma non a tutti i costi”. Infine, l'annuncio di una campagna d'informazione nei luoghi di lavoro che, “in assenza di un riavvio della trattativa, sfocerà in una mobilitazione dei lavoratori somministrati”.

(mm)