"Lascia molto perplessi la dichiarazione di Assocontact secondo la quale, per garantire il rispetto di norme di legge, occorrerebbe un contratto ad hoc per i call center. Non si capisce francamente in forza di cosa, norme ad oggi inattuate dovrebbero, domani, miracolosamente trovare applicazione con un Ccnl diverso da quello delle Telecomunicazioni", così dichiara Riccardo Saccone, della Slc Cgil nazionale.

"Forse la chiave di questo 'enigma' sta nell’ultima frase del comunicato, dove Assocontact esprime la necessità di un Contratto dei call center per “consentire la sostenibilità economica di un comparto strategico per la crescita del Paese”. Come dire “intanto comprimiamo diritti e salari”, poi vediamo se le norme verranno attuate".

"In un momento nel quale il comparto dei call center sta ripiombando in una crisi sempre più profonda con migliaia di licenziamenti prossimi non  si sentiva davvero il bisogno di questa sortita incongrua di Assocontact - prosegue il sindacalista - Con la parte sana del settore che si affanna ad indicare la “luna” dei veri motivi per cui un settore importantissimo per la tenuta occupazionale di parti molto fragili del Paese sta sprofondando, lascia basiti che qualcuno si attardi a guardare il “dito” della contrazione dei salari quale risposta a tutto questo".