Sciopero di un’ora e presidio dei lavoratori oggi (martedì 4 settembre) davanti ai cancelli della Signorini Rubinetterie di Campi Bisenzio (Firenze). A motivare la protesta, spiegano Cgil e Fiom Toscana, l'invio di lettere dl licenziamento a tre lavoratori, avvenuto durante le ferie estive. "Questi, al rientro, si sono presentati in fabbrica perché i provvedimenti non sono ancora effettivi e l’azienda ha persino chiamato i carabinieri per farli allontanare", spiega un comunicato sindacale: "Con questa operazione, da 17 dipendenti ne rimarrebbero 14, una mossa fatta apposta per portare il numero dei lavoratori sotto i 15, per far sì che senza l'articolo 18 abbiano meno diritti (perdendo l’accesso eventuale agli ammortizzatori sociali) e per togliere così di mezzo le rappresentanze sindacali".

La Fiom Cgil chede il ritiro immediato dei licenziamenti e che venga fatta chiarezza rispetto al futuro dell’attività. "La Signorini è una manifattura con quasi cento anni di storia: fattura oltre due milioni di euro l’anno, gli hotel di lusso di Firenze e non solo montano i loro rubinetti. Un’attività come questa non può essere minacciata da una dirigenza miope, senza una politica commerciale; piuttosto, sia messa in vendita per dare ad altri la possibilità di risollevarla".

La prossima settimana la Fiom Cgil farà un’iniziativa pubblica invitando le istituzioni, intanto in fabbrica prosegue lo stato di agitazione. “La Signorini Rubinetterei è una realtà più piccola, ma l’arroganza dimostrata dall’azienda è grande quanto quella dimostrata da Bekaert", ha detto Daniele Calosi, segretario generale della Fiom Firenze: "Noi, come stiamo facendo in Bekeart, anche qui non molliamo. Basta coi ricatti sulle spalle della povera gente. C’è il diritto alla dignità per chi lavora”.