Con l’approvazione di tre ordini del giorno è terminata oggi (28 settembre) a Taranto l'assemblea nazionale delle delegate e dei delegati Fiom su un nuovo modello di sviluppo ecocompatibile per la siderurgia. Nel corso del dibattito, che è stato concluso dall'intervento del segretario generale della stessa Fiom, Maurizio Landini, sono intervenuti, fra gli altri, Giorgio Assennato, direttore dell'Arpa Puglia, Domenico Capodilupo, esperto di siderurgia, Massimiliano Del Vecchio, legale dell'Ufficio sicurezza Fiom, e Maurizio Marcelli responsabile Salute, Ambiente e Sicurezza della stessa Fiom.

Nelle sue conclusioni il segretario generale Landini ha fra l'altro sostenuto che quello dell'Ilva nello stabilimento di Taranto non è l'unico modo di produrre l'acciaio, e ha osservato che sarà impossibile risolvere i problemi ambientali e di salute posti dallo stabilimento senza che vengano nuovi e robusti investimenti. Investimenti rispetto ai quali si potrebbe anche pensare a forme di prestiti pubblici.

In mattinata, dopo un saluto del Professor Roberto Voza, vicepreside della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Taranto, i lavori dell'assemblea, intitolata “Ilva. Un nuovo modello di sviluppo ecocompatibile”, si sono articolati a partire da un'introduzione di Donato Stefanelli, segretario generale della Fiom di Taranto, che ha affrontato la situazione specifica venutasi a determinare nello stabilimento principale del gruppo Ilva, quello sito appunto nella città pugliese.

Successivamente, Gianni Venturi, coordinatore nazionale Fiom della siderurgia, ha svolto una comunicazione sullo stato della siderurgia in Italia e sulle strategie per il rilancio. Ha fatto seguito una comunicazione di Rosario Rappa sull'indotto metalmeccanico dei petrolchimici. E' quindi iniziato il dibattito che ha portato all'approvazione dei tre ordini del giorno.

I documenti 
si riferiscono, rispettivamente, alla situazione specifica dell'Ilva, alla situazione generale della siderurgia in Italia e alle imprese metalmeccaniche attive presso i petrolchimici. I tre documenti saranno reperibili sul sito www.fiom.cgil.it