"Il CCNL è un sacrosanto diritto degli autoferrotranvieri ed internavigatori, per la difesa del reddito e, soprattutto, dei diritti e della dignità del lavoro, e rappresenta lo strumento fondamentale per la stabilizzazione del settore, il rilancio del trasporto pubblico collettivo, il consolidamento della prospettiva del nuovo CCNL della Mobilità".  Ma il contratto nazionale di lavoro degli autoferrotranvieri è scaduto dal 2007, ed è per questo che oggi, martedì 2 ottobre, tutto il trasporto pubblico locale si fermerà per lo sciopero di 24 ore proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa Cisal.

"La nuova protesta che si articolerà lungo l'intera giornata - hanno ricordato le organizzazioni sindacali - segue ed intensifica quella di 4 ore dello scorso 20 luglio e si svolgerà secondo diverse modalità territoriali e nel rispetto della garanzia dei servizi minimi e delle fasce orarie".

Queste le modalità delle principali città: Roma dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio; Milano dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio; Napoli dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio; Torino dalle 9 alle 12 e dalle 15 a fine servizio; Venezia-Mestre dalle 9 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine turno; Genova dalle 9,30 alle 17 e dalle 21 a termine servizio; Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio; Bari 8.30 - 12.30 e dalle 15.30 a fine servizio; Palermo dalle 8,30 alle 17,30; Cagliari dalle 9.30 alle 12.45, dalle 14.45 alle 18.30 e dalle 20 alla fine del servizio.

Oggi - scrivono i sindacati in una nota unitaria - a causa dell’irresponsabile atteggiamento di Asstra e Anav e della non curanza delle istituzioni, i cittadini, oltre ai disagi a cui quotidianamente sono sottoposti, dovranno scontare un ulteriore sacrificio. I lavoratori e le organizzazioni sindacali ne sono consapevoli, ma chi doveva intervenire per evitarlo non lo ha fatto.

Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, quando un contratto è scaduto da oltre 5 anni è "inevitabile fare pressioni'. Camusso, a Mestre per un direttivo della Cgil del Veneto, ha rilevato come "il Governo ha alzato le accise per sostenere il trasporto pubblico ma quei soldi non si sono mai visti ed è peggiorato il servizio". Per la leader della Cgil "bisogna tagliare società ed accorparle realizzando un sistema integrato del trasporto pubblico anche sul fronte tariffario". "Solo così - ha aggiunto - si tagliano spese, tanti consigli di amministrazione, che non servono e costano".