“Il confronto sul nuovo contratto ha prodotto significative convergenze su alcuni punti qualificanti, in particolare su temi come la sanità integrativa, un fondo per facilitare il rinnovamento generazionale (pensionamenti), la formazione per favorire così la ripresa in termini di qualità e maggiore occupazione. Purtroppo però, a fronte della nostra dichiarata disponibilità ad affrontare anche altri argomenti posti sul tavolo, riscontriamo una schizofrenia nelle dinamiche della nostra controparte e soprattutto una mancanza di volontà ad affrontare i temi del costo contrattuale e della messa in sicurezza degli enti bilaterali”.

Così i sindacati del settore (Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil) in una nota diffusa dopo la riunione odierna dei tre segretari generali e dei segretari responsabili dell’edilizia per fare il punto sull’andamento delle trattative per il rinnovo del ccnl Ance-Coop. Un contratto che riguarda un milione e mezzo di lavoratori, scaduto da quasi due anni e per il cui rinnovo si era svolto lo sciopero generale del settore il 18 dicembre 2017. A seguito della mobilitazione il negoziato era stato riaperto ed è proseguito nei mesi successivi con più incontri tra le parti.

“La mancanza di volontà di affrontare quegli argomenti – proseguono i sindacati – pregiudica ogni possibile conclusione del negoziato ed evidenzia l’incapacità dell’Ance e delle Coop a trovare una sintesi al proprio interno che guardi al futuro del settore e al mantenimento di un livello minimo di relazioni industriali. Ancora peggio – accusano le sigle – è il confronto con gli artigiani per il rinnovo del loro contratto, dove registriamo una vera latitanza della controparte”.

A fronte di questa situazione, “ci auguriamo di registrare nei prossimi giorni un cambio di passo, con una posizione univoca che ci possa portare a una stretta finale sul negoziato, riconoscendo il giusto salario e il giusto investimento sul nostro sistema bilaterale a tutele dei lavoratori e delle tante imprese serie. Diversamente – concludono Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil – ci vedremo costretti a interrompere le relazioni industriali a tutti i livelli, nazionale e territoriale, e in tutte le sedi, chiamando a responsabilità chi ha determinato questa rottura storica per la tradizione del settore. Servono coraggio e senso di responsabilità se vogliamo che la ripresa diventi occasione di crescita anche per il nostro settore. Il sindacato ha sempre dimostrato di averla, ora tocca alle imprese fare la propria parte”.