I contratti sono fermi dal 2009. Una situazione insostenibile per i lavoratori di ambasciate, consolati, Istituti Cervantes, agenzie spagnole in Italia (e in tutto il mondo), che oggi (lunedì 16 ottobre) scenderanno in sciopero per una protesta internazionale. Al loro fianco anche Cgil, Filcams Cgil e Fp Cgil di Roma e del Lazio, che chiedono, "dopo nove anni di congelamento salariale, un incremento economico che tenga conto anche del costo della vita del paese in cui ha sede l’ente, nel rispetto delle norme contrattuali locali, del diritto internazionale ed europeo".

Le proteste sono iniziate nel mese di maggio in Argentina e si sono in seguito estese a molti paesi (come Australia, Canada e Svezia). Lo scorso 8 settembre si sono fermati i lavoratori dell'Agenzia spagnola per la cooperazione internazionale per lo sviluppo (Aecid), presente in 29 paesi, e le tre organizzazioni sindacali Cc.Oo, Ugt e Csif hanno deciso di convocare uno sciopero simultaneo in tutto il mondo. Circa 7 mila persone, anche di differenti nazionalità, lavorano nelle ambasciate, consolati e agenzie spagnole all'estero con varie mansioni (giardinieri, camerieri, interpreti, amministrativi). L’unico tratto comune: uno stipendio congelato dal 2009.

"Saremo a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici degli enti spagnoli con sede a Roma già da anni - concludono Cgil, Filcams Cgil e Fp Cgil di Roma e del Lazio - e contribuiremo a dare la giusta visibilità a questa vertenza spagnola che accende un faro sul cosiddetto 'mondo delle ambasciate', dove ancora resistono consuetudini antiche che spesso non rispettano i diritti essenziali dei lavoratori".