Gli studenti tornano in piazza nel giorno in cui il Governo presenterà in Consiglio dei Ministri il ddl per tradurre in via legislativa le linee guida della cosiddetta riforma della scuola. Le motivazioni delle manifestazioni di oggi in tutta Italia sono state annunciate con un blitz studentesco messo a segno nella notte davanti al Miur, dove è stato esposto uno striscione per dire 'stop' alla riforma del governo e per supportare la LIP e le proposte dell'Altrascuola.

"Le indiscrezioni emerse negli ultimi giorni confermano la giustezza degli ultimi mesi di agitazione contro la proposta del Governo sulla scuola: noi non faremo passi indietro!" - dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti - "Nonostante le mobilitazioni e la scarsissima partecipazione degli studenti alla consultazione, vogliono calarci dall'alto una riforma che in buona parte risponde alle esigenze dell'impresa e dei poteri forti del Paese. A confermarlo vi sono le nuove agevolazioni previste per chi sceglie le scuole private e il bonus fiscale per gli investimenti privati nella scuola pubblica. Non è stato messo al centro chi vive la scuola pubblica ogni, in primis gli studenti".

"Chiediamo a gran voce che oltre alle priorità si ponga in discussione la Legge d'Iniziativa Popolare sulla scuola ripresentata ad agosto perché, se implementata, potrebbe costituire un grande punto di partenza per la definizione di una scuola inclusiva, laica e democratica - concludono l'UdS, la Rete della Conoscenza e Link Coordinamento Universitario - Torneremo nelle piazze anche per rivendicare un'inversione radicale sulle politiche fondate sui dogmi della precarietà e dell'austerità. Il Governo Renzi è espressione dei  poteri forti che tengono sotto scacco l'intera Europa. E' necessario costruire una riscossa democratica a livello europeo che parta dalla gratuità dell'istruzione, dal reddito di base, da un lavoro di qualità e pagato, dalla definizione di un modello di sviluppo fondato sulla giustizia ambientale, sulla democrazia dei territori, sulla rottura con le politiche di austerità. Per questo le piazze di oggi saranno proiettate verso la giornata del 18 marzo, giorno nel quale movimenti e sindacati di tutta Europa, manifesteranno a Francoforte in occasione dell'inaugurazione dell'Eurotower della BCE".

Una riforma, quella della scuola annunciata dall’esecutivo, che sicuramente non piace alla Flc Cgil. “i provvedimenti annunciati sono un ulteriore attacco alla scuola pubblica e ai diritti dei lavoratori – ha spiegato nei giorni scorsi il segretario generale Domenico Pantaleo – . Non si intravede alcun segno di vera innovazione, ma si continua nella stessa direzione fallimentare delle riforme della Gelmini”. Pr il sindacato di Pantaleo “si trasformano le scuole in luoghi simili alle aziende, cancellando democrazia e contrattazione. L’istruzione viene piegata alle logiche del mercato, smarrendo quei contenuti culturali e sociali che sono fondamentali per garantire inclusione e uguaglianza. Non ci sono investimenti per migliorare la qualità formativa e valorizzare il lavoro. Tutto avviene in modo confuso e senza alcuna visione di reale cambiamento”.