Continua la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dell'istruzione e della ricerca, il comparto più consistente del mondo del lavoro pubblico. Lunedì scorso (15 gennaio) l’Aran ha presentato ai sindacati un nuovo testo con cui ha dato ordine agli argomenti presentati nei precedenti tavoli, compreso l’inserimento di nuovi temi come quello relativo al meccanismo degli incrementi economici sui nuovi stipendi.

Il negoziato, però, è finora andato avanti con una certa difficoltà. Il nodo che ha impedito al negoziato di avviarsi concretamente è quello delle relazioni sindacali. La riunione del 15 si è infatti conclusa con l’impegno dell’Aran di formulare una nuova proposta su questo tema nell'incontro di oggi, mercoledì 17 gennaio.

Per quanto riguarda gli incrementi economici sui nuovi stipendi, tra l'altro, non è stata ancora presentata ai sindacati nessuna tabella relativa agli incrementi, ma solo il meccanismo di funzionamento degli aumenti retributivi che l’Aran intende applicare. Il sistema prevede il riconoscimento degli arretrati per gli anni 2016, 2017 e per i primi due mesi del 2018 e gli aumenti a regime da marzo 2018.

Per sostenere le retribuzioni più basse, così come già avvenuto per il contratto delle funzioni centrali, è prevista anche l’introduzione di un elemento perequativo che va da marzo a dicembre 2018. È stato proposto, con lo stesso meccanismo, un corrispondente aumento percentuale anche per le indennità fisse (rpd/cia), indennità dei Dsga e del fondo d’istituto. Inoltre l’indennità di vacanza contrattuale già riconosciuta dal 2010 verrebbe conglobata nello stipendio tabellare. È stato ha poi proposto un sistema di sanzioni disciplinari in cui l’applicazione riguardante i docenti, attualmente non contrattualizzato, riprende per intero quello degli altri dipendenti pubblici.

Le relazioni sindacali, però, restano il nodo più difficile a sciogliere. La Flc Cgil sostiene la necessità che il tavolo si avvii mettendo proprio questo tema al centro della discussione. “Un tema, secondo il segretario generale del sindacato, Francesco Sinopoli, che presenta nodi importanti, come la contrattabilità dell’organizzazione del lavoro, la cui risoluzione diventa dirimente circa la prosecuzione della trattativa”. Su questa materia, Flc, Cisl scuola e Uil scuola, hanno già presentato un’articolata e precisa proposta sulla quale non hanno ricevuto ancora alcun riscontro.

Anche sulle sanzioni disciplinari, secondo la Flc, la proposta dell'Aran presenta “numerosi aspetti critici e problematicità”, dato che “il meccanismo è tale da confliggere con i principi costituzionali della libertà d’insegnamento”. Su questo tema i sindacati hanno chiesto profonde modifiche, facendo riferimento alle garanzie già declinate dal Testo Unico sulla scuola.

È fondamentale chiarire il giusto equilibrio tra legge e contratto in coerenza con l’intesa del 30 novembre 2016 - ha concluso Sinopoli -. Il nodo da sciogliere è la primazia del contratto sulla legge e quindi se l’organizzazione del lavoro rientra o meno nelle materie di contrattazione integrativa insieme agli aspetti retributivi, questioni per noi dirimenti e risolutive per procedere”. L'incontro di oggi, quindi potrebbe diventare decisivo per il continuo della trattativa.