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Nella mattinata di oggi, 29 dicembre, i sindacati della scuola hanno firmato l’accordo con cui vengono sciolti i nodi politici che hanno finora condizionato l’avvio di una vera trattativa sulla mobilità del personale per il 2017/2018.
Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, in una nota unitaria, esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto, “che attesta un cambio di metodo coerente con l’accordo firmato lo scorso 30 novembre tra governo e sindacati per la ripresa di corrette relazioni sindacali e un riequilibrio del rapporto tra leggi e contrattazione a favore di quest’ultima”.
I contenuti dell’accordo sono il frutto di un meticoloso lavoro di mediazione, “favorito anche dall’atteggiamento di attenzione e apertura al dialogo assunto dalla ministra Fedeli a partire dall’incontro del 22 dicembre”, e frutto del confronto avviato il 28 dicembre e proseguito nel corso della mattinata di oggi.
Alla luce del nuovo accordo, tutti potranno presentare liberamente domanda di mobilità scegliendo tra scuola, ambito o provincia con il conseguente superamento del vincolo triennale. Inoltre,saranno revisionate le tabelle dei punteggi per valorizzare l’esperienza e il servizio pre ruolo e in altro ruolo prestato nella scuola statale.
Il passaggio da titolarità di ambito a titolarità di scuola, fondato su principi di imparzialità e trasparenza, sarà poi regolamentato in un parallelo specifico percorso di contrattazione
Infine, il 60% dei posti disponibili sarà assegnato alle nuove assunzioni, il 30% alla mobilità, il 10% alla mobilità professionale (da riequilibrare nei successivi contratti).
“I contenuti dell’intesa – commentano i sindacati - consentono di riprendere a brevissima scadenza la trattativa per definire in modo articolato il nuovo contratto sulla mobilità e danno una prima risposta concreta all’esigenza di correggere l’impatto negativo in sede di applicazione di taluni aspetti della Legge 107 che hanno creato profondo disagio tra il personale della scuola”.
“Molte altre questioni – concludono - dovranno trovare soluzioni attraverso il confronto sull’attuazione delle deleghe previste dalla stessa legge e con l’avvio del negoziato per il rinnovo del Contratto collettivo, in continuità con quanto sottoscritto a Palazzo Vidoni il 30 novembre”.