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Vasta adesione allo sciopero di oggi (25 luglio) dei lavoratori di Ryanair. “È un grande successo sindacale, con centinaia di voli cancellati nel nostro Paese”. Così il coordinatore nazionale del trasporto aereo della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, sullo stop nazionale di piloti e assistenti di volo Ryanair. Il sindacalista spiega che “fino ad oggi la compagnia irlandese non ci ha voluto ascoltare, questa è la risposta dei lavoratori. Ora – afferma – ci aspettiamo l'avvio di un confronto per il contratto di lavoro e per il riconoscimento dei diritti”.
Uno sciopero europeo per denunciare le pessime condizioni di lavoro e l’atteggiamento anti-sindacale della compagnia aerea low cost. Hanno incrociato le braccia per l’intera giornata piloti e assistenti di volo della Ryanair, aderenti a Filt Cgil e Uiltrasporti Uil. Presìdi negli aeroporti di Bergamo Orio al Serio, Milano Malpensa, Pisa, Roma Ciampino e Napoli Capodichino. Lo stop di 24 ore si è tenuto contemporaneamente, oltre che in Italia, anche in Spagna, Portogallo e Belgio, e segue due astensioni dal lavoro già effettuate il 12 e il 20 luglio scorso dai dipendenti della compagnia in Irlanda.
“L'agitazione s’inserisce – spiegano i sindacati – in un quadro internazionale di scioperi del personale navigante, proclamati dalla maggioranza delle organizzazioni dei lavoratori europee del trasporto aereo, contro l'approccio della compagnia irlandese verso i propri dipendenti”. Filt Cgil e Uiltrasporti Uil, che in Italia rappresentano la grande maggioranza del personale navigante, ritengono “inaccettabile che la compagnia, nonostante le sentenze della magistratura e a dispetto dei più elementari diritti costituzionali, continui a ‘preferire’ unilateralmente interlocutori minoritari”.
In Italia, infatti, la compagnia non ha ancora riconosciuto i sindacati confederali (finora ha soltanto riconosciuto Anpac e Anpav in Italia, Ver.di in Germania e Unite in Gran Bretagna). Anzi, punta decisamente a spaccarli, visto anche il protocollo di relazioni industriali, firmato il 20 luglio scorso con Fit Cisl, Anpac e Anpav, finalizzato all'apertura del negoziato per la stesura del contratto collettivo per il personale navigante con base in Italia. Un atteggiamento che “indebolisce il potere negoziale dei lavoratori, impedendo di avviare un tavolo di trattativa ufficiale con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative che giunga in tempi brevi alla definizione di un contratto collettivo di lavoro, per garantire al personale dignità professionale e salariale, tutele sociali, previdenziali e sindacali”. Filt e Uiltrasporti denunciano anche che la compagnia continua “a utilizzare parte del personale navigante reclutato da agenzie estere di somministrazione, determinando un dumping salariale interno e una giungla di regole non ammissibili per l'Unione Europea”.
I sindacati invitano il governo, in particolare i ministri del Lavoro Di Maio e delle Infrastrutture Toninelli, a intervenire “con urgenza, affinché le imprese straniere che operano in Italia rispettino le leggi del nostro Paese e non eludano le sentenze della magistratura né i diritti dei lavoratori garantiti dalla Costituzione”. Filt e Uiltrasporti, in conclusione, assicurano che “la battaglia di civiltà, legalità e dignità per i lavoratori e le lavoratrici di Ryanair non si fermerà fino a che la proprietà della compagnia non comprenderà che l'approccio sinora tenuto dal management è contrario agli interessi degli azionisti, dei dipendenti e dei passeggeri”.
In relazione allo sciopero odierno, si segnala una denuncia di Filt Cgil e Uiltrasporti avvenuta martedì 24. “Ryanair sta facendo una massiccia operazione di pesante modifica dei turni di una quantità inusualmente elevata di piloti e assistenti di volo, ai quali vengono cancellati, con poche ore di preavviso e senza certezza di ricezione della variazione da parte dei singoli lavoratori, giorni di riposo regolarmente assegnati sul turno sostituiti con impieghi di riserva aggiuntiva anche in aeroporto, il tutto in coincidenza, casualmente, con lo sciopero del 25 luglio”, scrivono i due sindacati in una lettera indirizzata a Ryanair, al ministero del Lavoro, al Garante degli scioperi e all'Enac. In tale comportamento – prosegue la lettera – si “configura senza dubbio una forma illecita e indiretta di ostacolo al legittimo esercizio di un diritto individuale e dello stesso statuto dei lavoratori”. Per i sindacati si profila “palesemente antisindacale, oltre che illecita e illegittima, e deve essere immediatamente sospesa”.
A livello internazionale, inoltre, si segnala la netta presa di posizione del Centrale nationale des employés (Cne), uno dei principali sindacati belgi, che ha denunciato l’intenzione della compagnia di rimpiazzare il personale belga in sciopero con piloti e steward provenienti da altri paesi europei. “Ryanair prevede di inviare equipaggi polacchi e tedeschi per sostituire il personale in sciopero”, scrive il Cne: “Siamo preoccupati per la legalità di queste operazioni, tra cui il rispetto dei tempi di volo. Abbiamo chiesto l'intervento delle autorità belghe in materia, ma al momento tali richieste sono rimaste senza risposta”. In conclusione, il Cne avverte che “in Spagna e Portogallo le autorità hanno già annunciato che controlleranno da vicino le azioni di Ryanair durante gli scioperi”, e che quindi si aspetta “una analoga reazione da parte delle autorità belghe”.
La protesta internazionale si è concretizzata martedì 3 e mercoledì 4 luglio, in occasione del primo incontro dei dipendenti Ryanair che si è tenuto a Dublino, cui hanno partecipato i sindacati di 12 Paesi. La due-giorni si è conclusa con l’approvazione di una “Carta dei diritti”, in cui i lavoratori hanno avanzato numerose richieste. La prima è quella degli aumenti salariali: rispetto ad altre compagnie low cost (come Easy Jet o Norwegian), hanno calcolato i sindacati, i lavoratori Ryanair percepiscono oltre 8 mila euro lordi in meno l'anno e 400 euro netti mensili in meno sulla paga base. Le organizzazioni dei lavoratori, poi, chiedono il rispetto dell’anzianità aziendale, la concessione d’indennità per i voli cancellati e gli spostamenti dell'ultimo minuto e il pagamento dei giorni di malattia. I sindacati hanno anche denunciato le pressioni cui vengono sottoposti gli assistenti di volo affinché raggiungano determinati “obiettivi di vendite” (ci si riferisce all’acquisto, da parte dei passeggeri, di cibo, bevande, profumi e altri prodotti), obiettivi che spesso danno vita a promozioni o a provvedimenti disciplinari.