Procedere per ordinanze per la gestione del ciclo dei rifiuti non è sicuramente sintomo di buon governo ma data l’emergenza alle porte la scelta della regione Lazio si è resa inevitabile. Così la Cgil di Roma e Lazio, che aggiunge: "Il Comune di Roma e Ama utilizzino gli effetti positivi che produrrà l’ordinanza nell’immediato, non perdano l’occasione per mettere in atto soluzioni strutturali che pongano la parola fine alle cicliche emergenze subite da cittadini di Roma e lavoratrici e lavoratori di Ama". 

"Vanno individuati i siti di trasferenza e una discarica di servizio - continua la nota - vanno approvati i bilanci e il piano industriale di Ama. Un piano industriale per rendere l'azienda autonoma. Servono investimenti straordinari che Ama da sola non può realizzare. Questo è il momento giusto per mettere in campo le sinergie tra soggetti pubblici che mancano da anni. Ci aspettiamo che anche su questo aspetto la Regione assuma un ruolo attivo".

Poi un invito: "Ci auguriamo di non vedere più la sindaca Raggi inscenare una protesta invece che prendere decisioni. Vorremmo vederla impegnata nel risolvere i problemi di Ama. Vorremmo vederla adoperarsi per far lavorare in sicurezza gli operatori e per ripristinare il decoro della Capitale".

"Riteniamo assolutamente fuori luogo l'atteggiamento dell'amministrazione capitolina, il rifiuto aprioristico di qualunque assunzione di responsabilità. La logica Nimby, la protesta per ogni tipo di impiantistica, esplicitata con estremo candore e mancanza di rispetto, non fa altro che alimentare le tensioni con i territori che fino a oggi hanno contribuito in maniera sostanziale a scongiurare la degenerazione della crisi dei rifiuti di Roma. La Capitale e la sua classe dirigente si assumano le proprie responsabilità e la smettano di scaricarle sugli altri", termina la nota.