Roma dà l'ultimo saluto al 'Comandante Max'. È stata aperta in Campidoglio la camera ardente del partigiano e protagonista della Resistenza Massimo Rendina, morto il 9 febbraio all'età di 95 anni. Presenti nella Sala della Protomoteca la moglie Grazia, i figli Sebastiano e Federico e diversi esponenti dell'Anpi. Ad accogliere la bara il sindaco di Roma Ignazio Marino e l'assessore capitolino alla Memoria Paolo Masini. L'Anpi (Associazione nazionale partigiani) di Roma, è "addolorata" per la sua scomparsa. "Viene a mancare - si legge in una nota - non solo un protagonista e testimone della Resistenza italiana, ma un lucido intellettuale, una guida sempre attenta ai cambiamenti della società, un esempio per le nuove generazioni a lui molto care".

Storico e giornalista, direttore del primo telegiornale Rai, e vice-presidente dell'Anpi Nazionale, oltre che presidente onorario dell'Anpi di Roma, nacque a Venezia il 4 gennaio 1920. Militò prima nella 19esima brigata Giambone Garibaldi, come capo di Stato Maggiore, e poi nella 103esima brigata Nannetti della prima divisione Garibaldi, della quale fu prima comandante e poi capo di Stato Maggiore. Riconosciuto Partigiano combattente dal 1 novembre del '43 alla fine della liberazione dell'Italia dal nazifascismo. È stato docente di storia della comunicazione e membro del Comitato scientifico dell'Istituto Luigi Sturzo per le ricerche storiche sulla Resistenza. E' stato, inoltre, l'ideatore della Casa della Memoria e nella Storia, inaugurata dalla giunta Veltroni nel 2006 e fondatore dell'associazione di telespettatori cattolici Aiart.

Appresa la notizia, ieri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato alla moglie di Rendina un messaggio, nel quale ha espresso il suo profondo cordoglio "per la scomparsa di un testimone leale e appassionato di molti decenni della nostra storia". "L'immagine più nitida che mi resta di lui - ha detto il Capo dello Stato - è quella, più recente, di instancabile dirigente dell'Anpi, al vertice della quale ha saputo difendere la memoria autentica dei valori della Resistenza e tramandarla ai giovani con passione ed entusiasmo".