L'accordo sulla produttività potrebbe far affermare il "modello Marchionne". Lo sostiene il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, in un'intervista pubblicata oggi (19 novembre) su Repubblica. L'amministratore delegato della Fiat, a suo avviso, "se ne sta andando dall'Italia, ma il suo modello rischia di estendersi a tutto il paese. Tutto questo può sembrare paradossale, ma è così. E tutto questo è anche contro le nostre leggi e i principi costituzionali".

L'intesa con le imprese, prosegue Landini, "mette in discussione l'esistenza stessa del contratto nazionale. Quando non è affatto scontato che il contratto nazionale fissi i minimi retributivi per tutti si mette in discussione il ruolo del contratto nazionale. Quando si punta a dare attuazione al famigerato 'articolo 8', voluto dalla Fiat e scritto da Sacconi, si finisce per legittimare contratti che sono contro le nostre leggi e pure contro la Costituzione".

Con la crisi economica che si aggrava, aggiunge il leader delle tute blu della Cgil, operai e studenti hanno unito le forze nella mobilitazione degli ultimi giorni. "Non solo uniti nella lotta - dichiara Landini - ma uniti per cambiare questo modello sociale".