Domani, Primo Maggio, Festa del Lavoro, i ricercatori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) sono stati invitati al Quirinale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

All'evento parteciperà una delegazione
dei lavoratori che tra novembre 2009 e gennaio 2010 hanno partecipato all'occupazione del tetto della sede Ispra di via Casalotti, per protestare contro la difficile situazione occupazionale e il ridimensionamento delle attività dell'Istituto.

Nel corso del 2009
, si legge in una nota dei precari dell'Ispra, sono stati "allontanati, alla scadenza dei loro contratti, 250 tra ricercatori, amministrativi e tecnici e solo grazie all'occupazione e al protocollo d'intesa che ne è scaturito, si è riusciti a far rinnovare fino a fine 2010 i contratti di altri 150 lavoratorì. Una forma di protesta che è durata per 59 giorni, in cui i ricercatori hanno proseguito ininterrottamente l'occupazione, e si è conclusa con un accordo che ha visto coinvolti i sindacati, la struttura commissariale dell'Ispra e il ministero guidato da Stefania Prestigiacomo".

"Siamo onorati per l'attenzione del presidente della Repubblica alla vicenda Ispra - aggiunge Massimiliano Bottaro, tra i portavoce della protesta del tetto - segno tangibile di quanto il nostro ente di ricerca sia di straordinaria importanza per il Paese". La speranza, secondo Ivan Consalvo, delegato dell'Usi / RdB Ispra, il sindacato che ha appoggiato l'azione di protesta, è che "l'interesse delle massime istituzioni serva da garanzia per l'attuazione degli accordi presi a gennaio".