Dopo otto lunghi giorni costellati di annunci, smentite, arringhe, riunioni, tagli, provvedimenti e liti, Renata Polverini ha staccato la spina.Sono “dimissioni irrevocabili” quelle annunciate ieri nel tardo pomeriggio dalla presidente della Regione Lazio, decisa a lasciare la guida della Regione dopo lo scandalo che ha travolto il consiglio regionale.

La governatrice ha spiegato di averle comunicate prima al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nell'incontro dell'altro giorno, e averle confermate ieri al presidente del Consiglio Mario Monti. “Mi scuso con voi - dice ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa - se ho tardato a comunicarvele, ma dovevo rispettare la prassi istituzionale”.

Ma sulla maturazione della scelta ha un'idea diversa il protagonista dello scandalo, l'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito, che assicura di non essere stato lui a causare le dimissioni di Renata Polverini da presidente della Regione. “La Polverini lunedì era viva politicamente. Quindi, se ci sono voluti sette giorni per dimettersi, questo vuol dire che è successo qualcosa. E adesso farò qualche telefonata a degli amici per capire che cosa davvero l'ha fatta decidere”, afferma “er Batman”.

Sulle parole dell'ex governatrice, che ha detto che ora potrà raccontare le cose che ha visto in consiglio, Fiorito osserva che gli “sembra una minaccia. Benissimo, comunque, la staremo a sentire. Sono proprio curioso. Per quanto mi riguarda non ho nulla da temere”. In ogni caso Fiorito ribadisce la sua intenzione di ricandidarsi alle prossime elezioni regionali in primavera. “Io ci sarò - conclude - E perché non dovrei? Due anni fa mi hanno scelto oltre 26mila cittadini”e “non ho perso un solo voto”.

A questo punto, per indire le elezioni per la nuova giunta della Regione Lazio c'è tempo 90 giorni. La legge regionale numero 2 del 2005 recita: “Nei casi di scioglimento del Consiglio regionale, previsti dall'articolo 19, comma 4, dello Statuto, si procede all'indizione delle nuove elezioni del Consiglio e del Presidente della Regione entro tre mesi”. E poi precisa: “Le elezioni sono indette con decreto del Presidente della Regione”.

La data delle elezioni deve essere quindi fissata dopo un minimo di 45 giorni. Nella legge nazionale numero 108 del 1968 ('Norme per l'elezione dei consigli regionali delle regioni a statuto normale') si afferma infatti che “i sindaci dei comuni della regione ne danno notizia agli elettori con apposito manifesto che deve essere affisso quarantacinque giorni prima della data stabilita per le elezioni”. Ma la prassi ha avuto anche tempi più lunghi: dopo le dimissioni da governatore di Piero Marrazzo, le elezioni furono indette con decreto il 26 gennaio 2010 e poi si sono tenute il 28 e 29 marzo 2010, circa due mesi dopo.