Soddisfazione, qualche criticità e tanta prudenza. Il tavolo in Confindustria a Perugia con Nestlè Italia, rappresentata ai massimi livelli dal direttore delle relazioni industriali, Leo Wencel, ha prodotto sostanzialmente queste tre reazioni nelle organizzazioni sindacali (Flai, Fai e Uila) e nella Rsu. Soddisfazione, perché per il sito di Perugia arriva un investimento da circa 60 milioni di euro in tre anni. Qualche criticità, in particolare rispetto all’intenzione dell’azienda di accantonare caramelle e biscotti. E tanta prudenza, perché non sempre in passato le promesse di Nestlé hanno portato risultati all’altezza delle aspettative.

“Ancora siamo lontani da un’intesa – avverte Mauro Macchiesi, segretario nazionale della Flai Cgil - ma siamo passati da una fase in cui si pensava di diminuire la produzione in fabbrica ad una fase in cui si investe per la crescita”. E si investe sul serio, perché 60 milioni di euro in tre anni per la fabbrica di San Sisto - di cui 15 per l’ammodernamento del sito e degli impianti e il resto per il marketing – sono una cifra importante.

L’obiettivo, messo in chiaro dalla multinazionale svizzera, è quello di ripercorrere con il Bacio la scalata al successo di Sanpellegrino, che, trainata dal suo prodotto di punta, l’acqua minerale (in bella mostra anche sul tavolo dell'incontro), ha conquistato i mercati esteri e oggi esporta circa il 90% dei suoi prodotti. Non a caso a Perugia è stato presentato anche un nuovo manager, Valeria Norreri, protagonista del successo mondiale di Sanpellegrino e attualmente manager della ‘Confectionery international business unit' di Nestlé. A lei il compito di fare del cioccolatino degli innamorati un brand mondiale di successo.

Ma la scommessa sul Bacio non può bastare. Sindacati e Rsu lo sostengono da sempre. Prima di tutto perché servirà molto tempo per vedere i risultati sperati e poi perché, in attesa di sfondare nell’altro emisfero, il Bacio resta un prodotto stagionale: d’estate la cioccolata si vende poco.

Qui entra in gioco il piano industriale degli operai, che Nestlé dimostra non solo di aver letto, ma anche, almeno in parte, recepito. “Il punto che ci sta più a cuore delle cose che ci sono state presentate oggi è l’investimento per portare a San Sisto la produzione della cialda del cono gelato – ha spiegato Macchiesi ai giornalisti al termine del confronto – perché quella è esattamente la produzione contro-stagionale che abbiamo chiesto a gran voce”.

Secondo Nestlé i primi lavori sulle linee potrebbero partire già quest’estate, ma saranno concentrati soprattutto nel 2017. E intanto che succede sul fronte occupazionale? La multinazionale ha comunicato che alla scadenza del contratto di solidarietà attualmente in vigore (28 agosto 2016) tutti i lavoratori rientreranno in fabbrica a tempo pieno. Ha anche ripetuto che sono previsti zero esuberi. Ma i sindacati hanno ben chiaro che se alcune linee dovranno fermarsi per gli interventi previsti all’interno del sito, sarà inevitabile cominciare a ragionare su un piano di utilizzo degli ammortizzatori, per consentire la ristrutturazione del sito.

“Come Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, insieme alla Rsu di San Sisto – si legge nella nota unitaria diramata dopo l’incontro - ci riserviamo di effettuare i dovuti approfondimenti e manteniamo le nostre riserve sul versante occupazionale. Non condividiamo la volontà di vendita delle caramelle Rossana e delle Ore Liete. Siamo tuttavia convinti della necessità di continuare e intensificare il confronto, a livello generale e di sito, per ricercare un accordo quadro sugli obiettivi del progetto e sulla gestione del percorso da instaurare”.

Il confronto tra le parti è aggiornato al 7 aprile, nel frattempo si avvieranno incontri tecnici di approfondimento a livello di sito.