Purtroppo, chi credeva che l'acquisizione di Pm group Oil & Steel da parte di Manitex conclusa a inizio 2015, risollevasse le sorti dell'azienda di Castelfranco Emilia (Modena), è stato smentito. Nuovamente l'impresa ha aperto una procedura di mobilità, con la conseguente dichiarazione di 7 esuberi, su un organico complessivo di 63 unità.

"Non più tardi di 18 mesi fa – ricorda la Fiom locale –, era stato raggiunto un accordo di mobilità volontaria per 10 lavoratori, dopo l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori conservativi, e si auspicava che i sacrifici per i lavoratori fossero terminati. La situazione economica e di mercato era ancora sofferente, ma sia noi che i lavoratori speravamo che l'entrata della multinazionale americana Manitex (tra i maggiori produttori del settore gru e sollevamento) servisse a garantire anche gli assetti occupazionali".

"Viceversa, a fine gennaio – prosegue la Fiom –, ci si è trovati di fronte a una nuova procedura di licenziamento, dovuta alla decisione di chiudere il reparto saldatura, con l'attività che verrebbe decentrata in Romania, con perdita di professionalità e anche di qualità del prodotto, necessaria per essere competitivi".

Di fronte a tale atto unilaterale, la Fiom ha chiesto di "ricollocare i lavoratori in esubero all'interno del gruppo, adibendoli ad altre mansioni equivalenti, vista la loro esperienza e professionalità, attivando il contratto di solidarietà, ma mantenendo l'organico attuale, già ridotto a fine 2013 con la procedura di mobilità".

I lavoratori, assieme a sindacati e Rsu, si sono perciò mobilitati con le prime 4 ore di sciopero (2 ore stamattina e 2 ore la scorsa settimana), con adesioni agli scioperi del 100% nell'area produttiva, in attesa dell'incontro fissato questa settimana, presso la sede della Provincia.

Fiom e lavoratori auspicano "che la trattativa possa riprendere con un diverso atteggiamento da parte della direzione aziendale. Se così non dovesse essere, saranno valutate ulteriori iniziative".