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“Tutti i nostri timori sono stati purtroppo confermati”. È il commento della segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi sul decreto fiscale. “Un enorme condono, mascherato da eufemismi lessicali, con il quale si ricercano consenso e risorse è stato licenziato ieri dal Consiglio dei ministri. Tuttavia, il messaggio è chiaro: si premiano gli evasori”.
A suo giudizio, “ogni condono è un incentivo a proseguire nell'evasione, nonostante le minacce di future sanzioni draconiane. Sembra che l’esecutivo voglia applicare il principio di legalità solo agli ultimi, ai più poveri, ai migranti e agli sfrattati. In particolare, rileviamo che non è priorità di questo governo abbassare le tasse a lavoratori e pensionati, e investire per favorire la crescita di occupazione e lo sviluppo del Paese”.
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Il giudizio dei sindacati: Def debole
Nel particolare, riferisce l'Ansa, il decreto fiscale prevede una serie di misure: le principali sono la "rottamazione ter", lo stralcio dei debiti fino a mille euro e la definizione agevolata per le controversie tributarie tra fisco e contribuente. Questi i provvedimenti che riguardano la sanatoria, come riferisce il comunicato finale del Consiglio dei ministri. Sulla rottamazione ter si prevede, per chi aveva già beneficiato della rottamazione bis e ha versato almeno una rata, la possibilità di ridefinire il proprio debito con il fisco relativo al periodo 2000-2017 "a condizioni agevolate, tra cui l'esclusione dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, la possibilità di rateizzare il pagamento (massimo 10 rate consecutive di pari importo) in cinque anni pagando un interesse ridotto del 2% l'anno e quella di compensare i debiti con il fisco con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione".
In tema di stralcio di debiti, sempre secondo l'esecutivo, si prevede la cancellazione automatica di tutti i debiti con il fisco relativi al periodo che va dal 2000 al 2010 di importo residuo fino a mille euro. Varie sono poi le modalità previste per risolvere le "controversie" con il fisco.
La bocciatura arriva dalla Cgil, ma anche dagli altri sindacati. Secondo il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, "nel Paese c'è un carico fiscale eccessivo sui redditi da lavoro dipendente e da pensione e il decreto fiscale del governo non risponde alle esigenze attese da lavoratori e pensionati". Così il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo: "Nella manovra manca la riduzione delle tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, e l'Ance ha confermato che in edilizia su tre euro di costo del lavoro solo uno va nelle tasche dei lavoratori. Nel frattempo si dà spazio all'ennesimo condono".