Questa settimana la Micron, multinazionale statunitense della microelettronica, come preannunciato venerdì scorso presso la Confindustria a Monza, aprirà una nuova procedura di licenziamento collettivo per 17 lavoratori, quelli rimasti in cassa integrazione dopo l'accordo dell'aprile 2014. Lo dichiara Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom Cgil.

La Fiom, da parte sua, "ritiene che la volontà della multinazionale di procedere all'apertura della procedura di licenziamento collettivo sia un atto grave e inaccettabile. Nei mesi scorsi abbiamo gestito in maniera condivisa e non traumatica più di 400 lavoratori in esubero, ricollocati per la maggior parte in StMicroelectronics: 17 lavoratori da ricollocare non possono costituire un problema per un'azienda che continua a fare utili".

"Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha dichiarato nel novembre scorso a Catania che avrebbe risolto la vertenza Micron. È evidente che risolvere la vertenza significa impedire i licenziamenti, altrimenti siamo di fronte a dichiarazioni di pura propaganda prive di fondamento. Chiediamo quindi alla presidenza del Consiglio e al ministero dello Sviluppo economico di convocare immediatamente le parti. L'obiettivo è, e deve rimanere, zero esuberi". Per questo motivo, conclude, "il coordinamento sindacale della Micron ha proclamato per il 30 aprile uno sciopero di 8 ore".