Tra pochi giorni verrà chiuso lo stabilimento Buildtech di Sesto San Giovanni-Milano, del gruppo Marcegaglia. “Con il solito metodo Marcegaglia del ricatto e della divisione sindacale”, accusa Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia.

“Per raggiungere l'intesa, l'azienda in tutte queste settimane ha spaventato i lavoratori, facendo balenare la chiusura immediata della fabbrica di viale Sarca, se non si fosse raggiunto l'accordo, ma chiamando addirittura la Uilm, sindacato che non è presente in azienda, che si è prestata, non conoscendo l'azienda a sottoscrivere l'accordo”, contiinua Rota, parlando dell'accordo firmato tra i rappresentanti di Fim Cisl e Uilm con il gruppo guidato da Antonio ed Emma Marcegaglia.

Secondo Rota si tratta di una prospettiva dal fiato corto e penalizzante per i lavoratori: “L'accordo risulta monco, per l'assenza di un piano industriale, che l'azienda non ha né inteso discutere né presentare alle organizzazioni sindacali, che rende debole anche la prosecuzione delle attività produttive e la posizione dello stabilimento di Palazzolo Formigaro (Alessandria)”.

Perla Fiom nell'accordo “non c'è una reale garanzia di ricollocamento dei dipendenti di Sesto San Giovanni negli stabilimenti di Milano, Lecco e Bergamo e i lavori al termine della cassa integrazione saranno costretti a trasferirsi comunque a Palazzolo Formigaro, fino a perdere il proprio posto di lavoro”.

“Infine - ribadisce il segretario delle tute blu lombarde - questo accordo non solo non garantisce posti di lavoro, ma mette in grave difficoltà i lavoratori di Taranto di Marcegaglia Buildtech, in quanto l'azienda prevede di smontare una linea dello stabilimento pugliese, per rimontarla a Palazzolo Formigaro, in un gioco a incastri dove a rimetterci son sempre i lavoratori”.