"È importante l'’avvio di un confronto che deve superare i tavoli separati nell’'interesse dei lavoratori". È questo il giudizio della Fiom Cgil rispetto al confronto aperto con la direzione aziendale di Magneti Marelli nello stabilimento di Corbetta (Mi). "È importante la dichiarazione della direzione che garantisce il ritorno al lavoro entro il 2018 - scrive in una nota Michele De Palma, segretario nazionale Fiom Cgil - nonostante resti indispensabile che l’azienda investa per consolidare e implementare con produzioni a maggior valore come garanzia dell’occupazione negli stabilimenti ancora interessati da ammortizzatori sociali". La Fiom ritiene inoltre indispensabile per il futuro della Marelli in Italia che si investa in ricerca e sviluppo a partire dal motore elettrico.

L’'incontro, frutto della richiesta della Fiom di avviare un confronto unitario sul futuro del gruppo e sulle prospettive produttive ed occupazionali, si è tenuto separatamente dalle altre organizzazioni sindacali nonostante la Fiom sia l’'organizzazione maggiormente rappresentativa nel gruppo. "Alimentare divisioni, nuoce alla capacità unitaria dei lavoratori in particolare quando le informazioni riguardano l’occupazione e le scelte strategiche", scrivono le tute blu Cgil.

Nel dettaglio - riferisce ancora De Palma - la direzione della Marelli ha comunicato che: sono stati raggiunti 8 miliardi di fatturato con una diversificazione produttiva che nel corso degli anni ha portato ad una quota pari al 36,8% per FCA e del 63,2% per i diversi altri clienti; dal secondo semestre del 2018 tutti i lavoratori degli stabilimenti di San Benigno, Napoli e Rivalta saranno rioccupati con l’introduzione di nuove lavorazioni di primo impianto per i primi due plant mentre per il terzo saranno portate nuove lavorazioni di componenti verniciati sulla linea della cataforesi. Così cesseranno gli ammortizzatori sociali straordinari in essere; il numero complessivo dei lavoratori nel gruppo è stabile pari a 9981 a cui si aggiungono i lavoratori in somministrazione che ad oggi in Italia sono 680, di questi solo 41 nei primi mesi del 2018 saranno stabilizzati; una implementazione a regime dei volumi è prevista per gli stabilimenti di Bari e Corbetta per la commessa del motore elettrico per il RAM, ed anche per la crescita dei volumi su Crevalcore; in tutti gli altri stabilimenti vi è una condizione di stabilità prevista per il 2018, anno in cui con il nuovo piano industriale si dovranno ulteriormente chiarire le prospettive produttive e occupazionali della Magneti Marelli.

La direzione Aziendale alla richiesta della Fiom di affrontare il futuro proprietario e finanziario, ha ribadito che non essendo ad oggi un progetto concreto non è oggetto di confronto. La Fiom ha chiesto e convenuto con la direzione aziendale che negli stabilimenti ci siano incontri di confronto sull’organizzazione del lavoro. Infine, la Fiom ritiene la Magneti Marelli strategica per l’'automotive in Italia. Il fatto che l’azienda continui a non aprire ad un confronto sul futuro del Gruppo chiede un ruolo attivo del Governo per garantire e implementare un settore strategico e garantire l’occupazione sia delle produzioni che del capitale di innovazione”.