"Sconcertano le affermazioni del sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, apparse sul quotidiano "La Repubblica", in cui afferma: 'L'unica cosa che posso rimproverarmi è di non essermi accorto subito, quando sono arrivato in Campidoglio, del marcio che avevo intorno, anche e soprattutto fra i dipendenti comunali'. Ingiustificata e irresponsabile questa generalizzata opera di linciaggio mediatico ai danni di 24.000 dipendenti, in una vicenda che vede "soprattutto" inquisita o arrestata una pletora di esponenti della politica e della dirigenza, destinati a posti chiave proprio dalle amministrazioni capitoline che si sono succedute in questi ultimi anni". Lo dichiara la Fp Cgil di Roma e Lazio, in un comunicato.

"Non è accettabile - per il sindacato - che i disastri creati dal malaffare siano pagati dai cittadini e dai dipendenti con i tagli ai servizi e alle retribuzioni, con l'nefficienza e il peggioramento delle condizioni di lavoro. Il sindaco lasci i processi alle aule di tribunale. Le sue dichiarazioni sono un atto di grave sottovalutazione della situazione vissuta dalla città, uno scaricabarile intollerabile. Chieda scusa ai lavoratori, perchè Roma non si risolleverà additandoli a pubblica vergogna ma ripartendo proprio da loro e dalla loro dignità", conclude la Fp.