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A pochi giorni dall'avvio del nuovo anno scolastico, in Lombardia è ancora emergenza. A lanciare l'allarme è la Flc Cgil, che snocciola le le cifre di un sistema ormai al collasso.
Nella regione sono 1.142 gli istituti scolastici, ma 329 senza un dirigente e 485 senza la figura del direttore dei servizi amministrativi, cifre che mettono seriamente a rischio le attività e i pagamenti, a partire dagli stipendi dei supplenti.
Sono ben 15.000 i posti vacanti, senza docenti titolari. Le stabilizzazioni autorizzate erano 14.900, ma le stabilizzazioni effettuate sono meno della metà (circa 7.000). Il concorso per docenti abilitati bandito nel 2018 è ancora in corso, per molte discipline prove e le graduatorie non sono state pubblicate, a causa delle dimissioni delle commissioni, assenza di commissari, mancanza di titolari delle discipline.
E ancora, in Lombardia , i nominati in ruolo sono solo 142. Saranno quindi migliaia le supplenze che verranno effettuate a settembre, con graduatorie ancora non definitive e alcune già esaurite. A farne le spese, anche, la continuità didattica.
Per il personale non docente, le cose non vanno meglio: 3.000 posti Ata vacanti, a cui se ne aggiungeranno altri 500 su richiesta dei sindacati. Ma ne saranno stabilizzati solo la metà: 1.595.
Il caos nelle operazioni di avvio anno scolastico, “fatte in tempi inadeguati e irrispettosi per tutti i soggetti interessati, hanno comportato inevitabili errori e contenziosi”, commenta il sindacato. “La politica degli annunci è insopportabile. I cittadini, le famiglie, gli studenti devono alzare la voce perché la politica risponda con atti concreti e con impegno di risorse finanziarie per salvare la scuola pubblica italiana, restituendole dignità e valore sociale”.
“Serve – conclude la Flc - che il Paese tutto difenda la sua scuola pubblica, che non è di proprietà di nessun governo e di nessun partito ma, è bene comune.”