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Le lettere di licenziamento sono arrivate la sera del 14 aprile, il venerdì di Pasqua. La Simav ha comunicato i 67 esuberi tramite posta certificata, quando erano già le otto di sera. “Qui non vogliamo condannare – scrivono Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil in un comunicato – soltanto il tempismo sicuramente discutibile, ma anche la dispotica indifferenza della dirigenza aziendale nei confronti di un nostro comunicato nazionale, sempre del 14 aprile, riportante la richiesta di non avviare alcuna procedura di licenziamento e di instaurare un tavolo apposito”. La Rsu ha subito dichiarato per venerdì 21 aprile un primo sciopero, dalle ore 13 a fine turno.
La Simav è una società che si occupa della manutenzione dei mezzi (come autobus e carrelli elevatori) che operano all’interno dell’aeroporto di Roma Fiumicino. È attiva in questo servizio dal 2012, dopo averlo ricevuto da Aeroporti di Roma (Adr) mediante la cessione del ramo d’azienda, con il conseguente trasferimento dei lavoratori. Già nell’aprile 2016 la Simav comunica l’intenzione di mettere in mobilità 52 lavoratori, situazione mai del tutto rientrata, come dimostrano anche i tre giorni di sciopero dichiarati da sindacati e lavoratori nel febbraio scorso.
La situazione è precipitata il 5 aprile scorso, nel corso di un incontro tra l’azienda, Fim, Fiom e Uilm che si è tenuto presso la sede Assistal di Roma. La Simav, spiegano i sindacati, dichiarò “la necessità, visti i deludenti risultati industriali ed economici degli ultimi anni, di un nuovo piano industriale e di una profonda trasformazione, in completa discontinuità con le precedenti gestioni”. E ribadì l’urgenza “di intervenire sul costo del lavoro per poter acquisire nuovi volumi di affari e riconfermato la criticità del mercato”.
In quell’occasione le organizzazioni sindacali confermarono “la disponibilità al confronto per ricercare soluzioni per rendere competitiva Simav ed evitare iniziative traumatiche per la gestione delle eccedenze”. E chiesero di “non procedere con l’annunciata procedura di licenziamento per i lavoratori di Fiumicino”, di costituire “un tavolo di confronto con Aeroporti di Roma per individuare le opportune soluzioni di ricollocazione dei lavoratori” e di predisporre “quanto prima una progetto di rilancio dell’azienda serio e realizzabile”.
Tutte richieste ignorate dalla società di manutenzione mezzi, che ha invece fatto partire le lettere di licenziamento. "La vicenda di Aeroporti di Roma - continuano i sindacati - non è altro che il risultato di acquisizioni e scelte strategiche sbagliate e l'ennesima prova dell'inadeguatezza di una società che anche con il suo cliente principale (Leonardo) non è riuscita, fino a oggi, a dare le giuste risposte, si veda anche ciò che sta succedendo con la controllata Simmec, nonché la perdita degli appalti nei siti di Nerviano e Ronchi dei Legionari". Una criticità, concludono Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, che "si scarica completamente sui lavoratori, che non sono protetti dalle regole nella gestione del cambio appalto che garantiscono il mantenimento del posto di lavoro, oltre che le condizioni maturate".