Quattro dipendenti licenziati, scatta lo sciopero nazionale. Si tiene mercoledì 25 luglio lo stop per l’intero turno dei lavoratori dei 42 multiplex The Space Cinema, indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil. A provocare la mobilitazione è l'allontanamento di quattro addetti a Livorno, deciso dalla società l'11 scorso. "L’azienda faccia un passo indietro, il suo comportamento è incomprensibile, i licenziamenti devono essere immediatamente ritirati", commenta il segretario provinciale Slc  Graziano Benedetti. In occasione della protesta è previsto anche un sit-in a Roma, a partire dalle ore 11, davanti alla sede del gruppo (in piazza Augusto Imperatore), cui seguirà (alle 14.30) il coordinamento unitario nazionale (in via Ofanto 18).

“L’azienda ha licenziato i quattro lavoratori senza alcun preavviso e senza nemmeno discutere di ammortizzatori sociali. Chiusura totale al confronto: non possiamo accettarlo”, prosegue Benedetti. L’azienda ha motivato i licenziamenti con un calo degli introiti e delle presenze, ma per l'esponente sindacale le motivazioni sono ben altre: "I risultati ottenuti dal multisala di Livorno sono in linea alla media degli altri cinema del gruppo. In realtà l’azienda ha voluto colpire il personale di Livorno per inviare un messaggio chiaro a una realtà fortemente sindacalizzata, sempre in prima linea quando c’è da far rispettare i diritti garantiti dal contratto collettivo nazionale. Non a caso tra i licenziati c’è anche una Rsu Slc. Vogliono mettere in ginocchio la rappresentanza sindacale: non ce la faranno".

Il segretario provinciale della Slc Cgil evidenzia anche la proprietà "non ha seguito alcun criterio a norma di legge per l’individuazione del personale da licenziare, ma ha agito in maniera del tutto discrezionale“. Per Benedetti le motivazioni presentate dalla The Space Cinema sono “false come i soldi del Monopoli”, l'obiettivo è "mandare il messaggio: licenzio chi voglio, quindi attenzione". In conclusione Benedetti ha aggiunto: "Ci risulta che l'azienda stia facendo colloqui per assumere già da agosto personale a tempo determinato per sostituire il personale licenziato, è evidente che preferisce avere alle sue dipendenze lavoratori precari".

“Si tratta di un licenziamento collettivo, in ballo c’è il 20 per cento della forza lavoro, quindi è obbligatorio il confronto sindacale prima d’intraprendere ristrutturazioni aziendali”, spiega Patrizia Villa, della segreteria confederale della Cgil Livorno. Per Villa questo è “l’ennesimo duro colpo al mondo del lavoro per un’area già colpita profondamente dalla crisi occupazionale. Ma è anche un altro segnale di scarsa attenzione al lavoro che non provoca reazioni a difesa se non da parte sindacale". In conclusione Villa ricorda che "il ministero della Cultura investe fondi anche sulla catena The Space: sono soldi pubblici, devono produrre cultura, ma anche stare dentro buone prassi per il lavoro. Se ciò non accade le aziende devono uscire dai finanziamenti pubblici. Il Far West del lavoro non passi dai beni comuni”.