I metalmeccanici hanno riconquistato un contratto unitario: "Ora sono le lavoratrici e i lavoratori che, con il loro voto, devono rendere valido questo accordo". Così il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, fa il punto dopo l'accordo del 26 novembre a RadioArticolo1. L'intesa "è un fatto importante - spiega -, perché anche Federmeccanica ha accettato di sottoscrivere un testo in cui riconosce la validità dopo l'approvazione dei lavoratori a maggioranza. Si chiude una fase di accordi separati, si recupera una dimensione collettiva e unitaria di rispetto tra tutti i soggetti al tavolo della trattativa".

 

Il contratto dunque è valido solo se approvato dai lavoratori. "Abbiamo utilizzato i principi inseriti dal Testo unico sulla rappresentanza - spiega Landini -, questo è certamente un avanzamento. Anche nella contrattazione aziendale tra Fim, Fiom e Uilm si è definito che gli accordi aziendali potranno essere sottoposti al voto dei lavoratori. Si rafforza il ruolo del contratto nazionale, ma si punta anche a estendere la contrattazione integrativa. Il voto dei lavoratori, quindi la democrazia, diventa la regola per validare i contratti: è indubbiamente un elemento di novità, partecipazione e unità".

La formazione continua, nell'accordo, rientra tra i diritti di ogni lavoratore. "È un fatto nuovo, che si aggiunge al diritto allo studio regolato dalle 150 ore. La maggiore novità è che ci saranno 24 ore di formazione come diritto soggettivo di ogni lavoratore - prosegue Landini -. C'è l'obbligo dell'impresa a definire programmi di formazione dentro l'orario di lavoro, che riguardino tutti i dipendenti. Se, nella durata del rinnovo, un lavoratore non fosse coinvolto dall'azienda il diritto può essere esercitato anche partecipando a corsi organizzati esternamente, con l'azienda che deve concorrere con un contributo di almeno 300 euro". Così si tiene conto del valore della formazione e dell'aggiornamento per tutti gli addetti: "Viene assecondata la necessità di estendere una qualità del lavoro che sia fondata sull'intelligenza e la dignità delle persone".

Nella parte salariale, l'accordo prevede aumenti medi per tutti, con un'innovazione anche rispetto al salario. Così Landini: "E' una parte innovativa: non a caso nel testo si parte dicendo che è sperimentale per la durata di questo contratto. Va detto con onestà che Federmeccanica alla fine ha dovuto modificare la sua posizione originale, quella che aveva presentato un anno fa e che ha tenuto bloccato per un anno la trattativa, su cui si sono fatti più di 20 ore di sciopero. Federmeccanica ha dovuto cambiare idea, noi abbiamo accettato di sperimentare un sistema annuo di contrattazione nazionale: a giugno di ogni anno i minimi del contratto verranno aumentati per tutti in base all'inflazione che nel mese di maggio viene sancita dall'Istat. Allo stesso tempo, però, c'è l'impegno di dare a tutti il 100% di quella che sarà l'inflazione, quindi la difesa del potere d'acquisto dai prezzi al consumo viene garantita a tutti i lavoratori".

Sono già partite le assemblee nei luoghi di lavoro. "I metalmeccanici - conclude Landini - vivono in modo positivo l'unità nella gestione della vertenza, dopo anni di separazioni e divisioni. Un'unità che ha prodotto un risultato comune".