Continua senza soluzione di continuità la strage dei morti sul lavoro. Dopo la terribile esplosione avvenuta nel giorno di Pasqua alla Ecb di Treviglio (Bergamo), per la quale i sindacati si sono già costituiti parte civile, è crollato un muro a Crotone uccidendo altri due operai, mentre un lavoratore di 56 anni è morto a Marghera travolto da un camion.

Per gli infortuni mortali il 2018 è già un anno record: i deceduti sono ben 151 secondo l’osservatorio indipendente di Bologna, molti di più rispetto allo scorso anno. Secondo la Cgil, una delle cause di questo fenomeno è la crescita del lavoro a basso costo: “La ripresa non porta con sé significativi elementi di qualità e innovazione”.

Sul fronte delle vertenze, invece, non si registra nessun passo avanti sull’Ilva. Dopo l’incontro con governo e Arcelor Mittal, il giudizio della Fiom resta negativo, mentre la vendita di Alitalia va verso lo slittamento. La deadline è fissata al 30 aprile, ma è sempre più probabile un posticipo di sei mesi. Si cerca una soluzione anche  nella crisi che ha investito Trony. Nell’incontro al Mise, la Filcams ha chiesto che si agisca in fretta per arginare gli effetti del fallimento della Dgs Group, proprietaria di circa 40 punti vendita. 

Dopo due settimane di presidio a 80 metri di profondità, i minatori di Olmedo sono tornati in superficie. Un accordo con la Regione Sardegna prevede infatti la ricollocazione di tutti i lavoratori e l’impegno a cercare soggetti interessati e investimenti per la riqualificazione del sito. Continua a far discutere, poi, il caso della lavoratrice madre di due bambini (di cui uno disabile) licenziata dalla Ikea. La Filcams e l’avvocato di Marica Ricutti annunciano che la battaglia legale prosegue, dopo che il tribunale ha dato ragione all’azienda. Una prima buona notizia arriva invece per Tim. Il consiglio della Cassa depositi e prestiti ha dato via libera all'ingresso diretto nel capitale di Telecom. Può costituire il presupposto per una ritrovata stabilità nella gestione.

Crescono intanto povertà e squilibri in Italia. Tra le sproporzioni colpisce quella per aree geografiche. Per Vincenzo Colla, segretario confederale Cgil, “la tenuta democratica è a rischio se non si interviene subito”. In 15 anni, tra l’altro, sono andati persi 75 mila impiegati pubblici. Lo ha rivelato il primo report annuale curato da Fp e Fondazione Di Vittorio.

Anche per questo la Cgil ha scritto ai nuovi presidenti di Camera e Senato e dei gruppi parlamentari, chiedendo un incontro per illustrare la sua Carta dei diritti universali del lavoro. La proposta di legge è stata incardinata in commissione Lavoro. Ora, con la nuova legislatura, il processo può continuare. Il presidente della Camera Fico ha subito risposto positivamente, dando l’ok a un incontro con Susanna Camusso.

Intanto continua  il percorso di avvicinamento al XVIII Congresso del sindacato di Corso d’Italia. Si è infatti chiusa l’assemblea dei 500 delegate e delegati della Fiom. Per il segretario generale Francesca Re David occorre “riunificare quel mondo del lavoro che imprese e governi hanno spezzettato”.

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