Oggi è il giorno di Massimilano Ceci. La sua storia l’hanno raccontata alcuni quotidiani. Una storia di dedizione e sacrificio per il proprio lavoro: quel lavoro pubblico tante volte bistrattato da una facile retorica qualunquista.

Massimiliano Ceci è un operatore dell'Ares 118: uno di quelli che combatte quotidianamente per salvare vite umane. Da 27 anni lavoro al servizio delle persone che soffrono. Due giorni fa, mentre portava al pronto soccorso un'anziana signora appena soccorsa a Cerveteri, ha iniziato ad avvertire i sintomi di un infarto. Nonostante fosse consapevole del rischio che correva, è rimasto al volante fino a Civitavecchia, dove a sua volta è stato ricoverato temporaneamente dopo un arresto cardiaco, per poi essere trasferito al Santo Spirito. In questo momento si trova in terapia subintensiva.

A Ceci porta il suo saluto e un grande in bocca al lupo la Fp Cgil di Roma e Lazio, a cui Massimiliano è legato da anni. “Poteva fermarsi, chiedere a sua volta soccorso – si legge in un comunicato –. Non lo ha fatto e ha voluto completare il suo lavoro nonostante i rischi a cui andava incontro. È un fatto che merita di essere valorizzato dall'Ares 118 e dalla Regione Lazio, e che dovrà essere tenuto a mente quando Massimiliano sarà in grado di tornare a lavorare”.

“Ma noi abbiamo l'obbligo di ricordare – continua il sindacato –, al di là della comprensibile retorica giornalistica, che Massimiliano Ceci è soprattutto un servitore dello Stato, che da anni sopporta con tutti i suoi colleghi condizioni di lavoro intollerabili. Se, come diciamo sempre, fossero stati in tre in squadra, invece che in due, avrebbe avuto qualcuno in grado di soccorrerlo, dato che il collega in vettura aveva già un paziente di cui occuparsi”.

“Questo sarebbe un paese migliore – conclude la nota – se, invece di aspettare gli atti eroici, perché di questo si tratta, mettesse i professionisti della salute in condizione di operare con maggiore tranquillità
e serenità. Finito il clamore mediatico, dal canto nostro continueremo a occuparci di questi problemi. Speriamo di non essere i soli a farlo”.