“La libertà dei licenziamenti" che si sta per creare con la modifica dell'art.18 "può provocare un disastro nel sistema degli appalti”. Così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel suo intervento al seminario 'Direttive europee in materia di appalti pubblici' che si è tenuto oggi nella sede nazionale della Cgil. “In tanti appalti dei servizi, ad esempio nel settore delle pulizie, ci sono già situazioni quasi al paradosso. La modifica trionfalmente annunciata del licenziamento per motivi economici, in questo campo, diventerebbe la regola per cui ogni situazione di cambio appalto si risolverebbe con un licenziamento”.

“Il massimo ribasso - osserva più in generale Camusso - è il cancro del sistema, perché nella maggior parte dei casi è scaricato sulle condizioni economiche e di diritto dei lavoratori. Le varianti, se fanno aumentare i margini di profitto delle imprese, non incidono affatto sulle condizioni dei lavoratori”. Il vizio di origine è considerare beni e servizi come se fossero la stessa cosa: "È diverso se sto trattando di servizi in cui il costo dei lavoratori è il costo principale, oppure se sto comprando degli oggetti a un prezzo di mercato”. Attenzione anche alle catene di subappalto. “Per noi il tema della responsabilità in solido nei confronti dei lavoratori deve valere per tutta la catena”.

“Va assolutamente affrontato - aggiunge - il nesso tra norme degli appalti e legalità. Non solo per un serissimo desiderio di legalità e trasparenza, ma anche perché abbiamo presente cosa vuol dire per i lavoratori l'infiltrazione di illegalità, abbiamo l'esperienza di come gli appalti economicamente più vantaggiosi o al massimo ribasso abbiano un'altra lettura quando si parla delle condizioni dei lavoratori”. Su questo versante la Cgil ha le sue proposte: “Un primo elemento di riunificazione del mondo del lavoro - spiega Camusso - è sapere che tanta parte del sistema degli appalti è un motivo di frammentazione del lavoro, e invece il mondo degli appalti va tenuto insieme. Se ci deve essere uno stand in piazza San Giovanni alla manifestazione del 25 ottobre, dovrebbe essere proprio quello della raccolta firme per la legge sugli appalti”.