“Sulla scuola col governo rimaniamo su due posizioni distanti. Oggi però per la prima volta, nonostante le differenze, abbiamo registrato un’apertura, quando il sottosegretario alla Pubblica istruzione Davide Faraone ha riconosciuto che il sistema italiano di sostegno agli alunni disabili è di valore rispetto a quello di altri Paesi europei. E allora su questo tema così importante chiediamo un investimento vero, anche in termini di risorse, per migliorare i processi di inclusione degli alunni disabili. Finora il governo non l’ha fatto”. Lo ha dichiarato Anna Fedeli, della segreteria nazionale della Flc Cgil, intervenendo a Palermo al seminario formativo dal titolo “Integrazione, Inclusione e Partecipazione. Il ruolo dell’insegnante specializzato di sostegno: orizzonti e prospettive” che si è tenuto oggi (25 gennaio) presso il Teatro del Liceo Classico “Umberto I” .

Anna Fedeli ha chiesto l’apertura di un tavolo di confronto  col ministero, i sindacati e l’amministrazione scolastica, per ripartire dal rinnovo del contratto nazionale di lavoro che determina salario, profili professionali e carico di lavoro. “Al dibattito iniziato  al ministero della Pubblica istruzione devono  partecipare  anche i rappresentanti dei docenti. Chiediamo che al tavolo vengano ascoltate le ragioni diverse emerse per la prima volta in questo incontro pubblico, per portare avanti  una riforma migliorativa e non una riforma che interrompa il processo virtuoso avviato in Italia – ha aggiunto Anna Fedeli -  Se l’assunto è introdurre altri soggetti che sostituiscano i docenti nel sostegno agli alunni disabili, noi non ci stiamo. Le competenze si devono trovare nelle scuole. Ognuno deve essere specialista nel suo settore. L’insegnante di sostegno è un docente. Non si pensi di sostituire il salario del docente con quello di qualcun altro”.   

Un acceso botta e risposta tra il sottosegretario Faraone e Anna Fedeli si è avuto poi sull’argomento delle certificazioni agli insegnanti di sostegno. “Dire che esiste un favoritismo per le certificazioni rispetto alle assunzioni di  insegnanti di sostegno, soprattutto al Sud, dove le certificazioni secondo il sottosegretario fioccherebbero, è molto grave. Noi siamo per l’indipendenza assoluta di chi ha il compito di effettuare le certificazioni  - ha replicato Anna Fedeli, nel suo intervento applauditissimo dalla platea di centinaia di docenti -  E siamo noi a chiedere di  intensificare il rapporto tra  Comune, Asl e scuole, che per colpa dei tagli ai trasferimenti degli enti locali non si è potuto consolidare”.

Un argomento al centro dell'attualità politica: la legge 107 varata a luglio, conosciuta come “buona scuola” ha dato infatti al governo la delega in bianco in merito all'inclusione scolastica degli alunni con disabilità  e con bisogni educativi speciali. In vista di possibili modifiche e integrazioni,  la Flc Cgil di Palermo e Proteo Fare Sapere Palermo, ente accreditato presso il Miur, hanno voluto  mettere a confronto più voci. Il dibattito ha visto la presenza di professori universitari, psicologi e pedagogisti anche di fama nazionale come Alain Goussot, del dipartimento psicologia dell'Università di Bologna, di responsabili di associazioni come Salvatore Nocera, dirigente nazionale del Fish, la federazione italiana per il supporto dell'handicap, e di Maurizio Gentile, psicologo Usr Sicilia, da oltre trent'anni punto di riferimento delle politiche di sostegno per gli alunni disabili nell'Isola. “Siamo su posizioni distanti ma non inconciliabili. Così come è stata finora annunciata si tratta di una riforma che riporta la scuola indietro di 40 anni. Al tavolo, al quale anche noi partecipiamo,   fino ad ora si è sviluppato un dibattito finto. Oggi per la prima volta sono emerse le posizioni di tutti. Chiediamo di tenerne conto – ha detto la segretaria Flc Cgil di Palermo Franca Giannola -  Il seminario è stato  un momento di studio e di confronto con gli operatori del settore, i docenti, la scuola reale, le famiglie dei disabili,  le associazioni di sordomuti, di bambini down e autistici”. 

Il dibattito è acceso tra chi vuole potenziare i processi di integrazione di docenti e alunni e chi punta a separare le carriere  tra insegnanti di sostegno e docenti. “Come organizzazione sindacale – ribadisce Franca Giannola – noi abbiamo sempre fatto le nostre battaglie sulle tematiche dell'inclusione e della valorizzazione delle persone. Noi siamo per la non separazione tra docenti curriculari e docenti di sostegno. Separando le carriere, iperspecializzando la figura professionale del docente di sostegno, ne verrebbe a soffrire l'integrazione degli alunni nelle classi”.