“Il governo, con la legge di stabilità, procede al taglio delle risorse necessarie al funzionamento di amministrazioni strategiche per il Paese come l'Inps e l'Inail. Dopo la riconferma della spending review, che prevede per i due Enti un taglio di 5.500 posti di lavoro, si colpiscono anche le retribuzioni”.

Queste le ragioni della protesta che da settimane i lavoratori portano avanti e che continuerà nella prossima settimana con le iniziative unitarie promosse da Fp Cgil, Uil Pa e Fialp Cisal: il 12 novembre con assemblee del personale in tutta Italia, il 15 con un presidio nazionale di fronte al Parlamento, in Piazza Montecitorio a Roma.

“Scelte – si legge in una nota unitaria delle tre organizzazioni sindacali - che determineranno un peggioramento drammatico della qualità dei servizi offerti, a partire dalla chiusura obbligata di uffici e dallo smantellamento di strumenti incentivanti che hanno prodotto in questi anni il raggiungimento di importanti livelli di efficacia ed efficienza”.

Una mobilitazione in difesa dei servizi offerti e della dignità del lavoro, dell'occupazione e del salario, “per l'innovazione e il rilancio di Enti che garantiscono il pagamento delle pensioni e la prevenzione degli infortuni sul lavoro, piaga che pone l'Italia agli ultimi posti fra i paesi industrializzati”.