Si è svolto oggi, 10 maggio 2018, l'incontro di informativa per i sindacati all'Ufficio scolastico territoriale di Bologna sugli organici di diritto per la scuola dell'infanzia e la scuola primaria. “Registriamo ancora – scrive in una nota la Flc Cgil di Bologna – un'annosa sofferenza sul sostegno: a fronte di 503 posti/docenti in organico di diritto per il segmento infanzia/primaria, ci saranno 240 posti/docenti per la conferma delle deroghe più ulteriori posti per le nuove deroghe. Contemporaneamente, però, 23 docenti di sostegno all'infanzia e 15 alla primaria sono diventati perdenti posto. Sicuramente ciascuno di loro troverà una scuola nella quale lavorare, ma molte continuità verranno a perdersi”.

“Da sempre chiediamo che per il sostegno si stabilizzi l'organico e non si continui con l'abuso dell'istituto della deroga – afferma Susi Bagni, segretario generale della Flc Cgil di Bologna –. Occorre aumentare in maniera significativa l'organico di diritto per dare stabilità ai docenti di sostegno che potranno così garantire continuità didattica e pedagogica, stabilizzando i team, costruendo le basi per la creazione e realizzazione concreta di progetti educativi indispensabili all'integrazione delle bambine e dei bambini disabili”.

Per la Flc Cgil “insoddisfacente” rimane poi la risposta alla richiesta di tempo pieno fatta dai genitori: per circa 40 classi che ad oggi funzionano con un “tempo lungo”, spiega il sindacato, è stata richiesta la trasformazione a tempo pieno, ma solo per 6 di queste a settembre il tempo pieno funzionerà realmente.

Secondo il sindacato poi il problema non sono le risorse. “In Emilia-Romagna – spiega ancora Bagni – nel 2018-2019 avremo 549.023 studenti e 43.399 docenti con un rapporto alunni/docenti di 12,37. La media nazionale si attesta al 12,22 che, in termini assoluti, si tradurrebbe in 1.529 posti di docenti in più in Emilia Romagna, se solo venisse applicata la media italiana”. Dunque, per la Flc Cgil, c'è una grave responsabilità del Miur. “Per questo chiediamo che, oltre a noi, anche la Regione e tutti gli enti locali si attivino per ottenere una distribuzione più equa e rispettosa, in modo da dare le risposte che mancano ai cittadini, a partire dai più piccoli”, conclude Bagni.