A Washington circa 200 dimostranti del movimento degli "indignados americani" hanno cercato di occupare il Museo Nazionale dell'Aria e dello Spazio, per protestare contro una mostra sui droni, i micidiali aerei senza pilota usati dall'amministrazione Obama in Afghanistan, Pakistan, Iraq e Yemen per combattere il terrorismo internazionale. Lo riporta l'Ansa.

Alcuni manifestanti - partiti dal quartier generale di Freedom Plaza, a due passi dalla Casa Bianca - sono riusciti a forzare il cordone di poliziotti schierati davanti l'ingresso del museo e ad entrare, esponendo cartelli e striscioni contro la guerra. Gli agenti sono riusciti a far sgombrare la sala della mostra e a disperdere la folla di manifestanti ricorrendo anche all'uso di spray al peperoncino.

I contestatori hanno però raggiunto il loro obiettivo: costringere le autorità a chiudere - anche se momentaneamente - il museo. Il bilancio del concitato pomeriggio è di qualche manifestante ricoverato per irritazione agli occhi e un arresto, quello di una ragazza di 19 anni attivista del gruppo pacifista 'Stop the Machine'.

Il presidente Barack Obama ha detto nei giorni scorsi di comprendere la protesta degli indignados. Ma davanti alla Casa Bianca un gruppo di manifestanti non fa sconti, e proprio al presidente indirizza un cartello: "Drone kill kids", "I droni uccidono i bambini".