Un uomo di 58 anni, Lorenzo Petronici, è morto nella notte tra il 7 e l'8 aprile nello stabilimento ravennate di Marcegaglia. L'uomo, che era dipendente di una ditta esterna (la Cofari), secondo le prime ricostruzioni sarebbe stato travolto da un coil, cioè una enorme bobina di acciaio. La dinamica dell'incidente, avvenuto poco dopo le 2, è però ancora da chiarire: non ci sarebbero infatti testimoni diretti.

"È l'ennesimo infortunio, gravissimo negli stabilimenti Marcegaglia". Così Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom Cgil degli stabilimenti del gruppo: "Questa volta non si tratta di un dipendente", puntualizza Rota, "ma la cosa è se vogliamo ancora più grave, in quanto l'operaio faceva parte di una cooperativa, che andava a sostituirne un'altra, che era stata allontanata, su cui si era consumato uno scontro molto aspro all'interno dell'azienda per via dell'abbassamento dei già precari standard di sicurezza".

"Come stiamo denunciando da anni - prosegue -, quindi senza essere accusati di voler speculare, è davvero grave che un'azienda come Marcegaglia non investa minimamente sulla sicurezza al fine di poter evitare incidenti di questa portata”. Anzi, prosegue il sindacalista, "questa ennesima morte è la riprova della validità degli allarmi lanciati con le denunce presentate in passato. Tanto per intenderci, nello stabilimento di Ravenna, da due anni non è possibile riunire il coordinamento delle Rls per discutere delle precarie situazioni in cui versano i lavoratori".

"Insieme alle strutture territoriali – conclude Rota - ci adopereremo congiuntamente per tutelare i familiari della vittima e valuteremo se esiste la possibilità di costituirci parte civile in un eventuale procedimento penale a carico della cooperativa e dell'azienda, qualora venissero accertate responsabilità da parte della magistratura. Decideremo infine nelle prossime ore se indire o meno uno sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo".