Retribuzioni medie lorde che non superano i 17 mila euro, e un sempre maggiore incremento del pagamenti con i voucher. Sono i fenomeni che, secondo la Cgil Veneto, destano allarme presso i lavoratori dei settori commercio e turismo. I 17 mila euro lordi, peraltro, scendono a 11.400 per i giovani sotto i 29 anni d’età. I dipendenti di commercio e turismo sono circa 400 mila in tutta la regione. A preoccupare di più il sindacato, però, è il ricorso ai voucher: nel 2015 ne sono stati utilizzati nel settore quasi 9 milioni e mezzo (il 70 per cento del totale), con un aumento rispetto al 2014 del 57 per cento.

"Le condizioni dei lavoratori nel commercio e nel turismo sono peggiorate notevolmente negli ultimi anni" afferma il segretario generale Filcams Veneto Emilio Viafora. "Le cause - continua - sono i salari bloccati, la flessibilità al limite della legalità, il ricorso smodato ai voucher. E solo tre rinnovi dei contratti firmati, a fronte degli 11 ancora da rinnovare, in molti casi da anni". Viafora aggiunge che "non è scaricando le negatività sul lavoro che si risolvono i problemi. L'Italia non cresce con il lavoro usa e getta. Le aziende ci chiedono di rinunciare alle tutele in caso di malattia, pretendono più flessibilità, vogliono aumentare i carichi di lavoro e non accettano confronti sulla redistribuzione della ricchezza e sull'organizzazione del lavoro". Confindustria e imprese, conclude il segretario generale della Filcams Veneto, "devono capire che fino a quando i redditi resteranno così bassi non si potrà immaginare una vera ripresa della domanda interna. E fino a quando non si riaffermeranno diritti uguali per tutti, non potranno germogliare quelle risorse che alimentano la crescita dell'economia".