"La disdetta unilaterale di tutti gli accordi aziendali è un oltraggio alla dignità dei lavoratori". Inizia così la nota della Rsu del gruppo Iren del territorio di Parma. "L’intento aziendale di 'stimolare un costruttivo confronto' cancellando 50 anni di accordi aziendali è un insulto ai rappresentanti dei lavoratori - scrive la Rsu - E rende impossibile nell’arco di pochi mesi fare sintesi degli argomenti della precedente contrattazione e ricostruire ex-novo la contrattualistica aziendale".

"Siamo un gruppo di oltre 6.000 dipendenti destinato a crescere - si legge ancora nella nota - E’ fisiologico che ogni realtà societaria e/o territoriale abbia i propri accordi sindacali, la propria contrattazione per ambito. A Parma questa azienda, nata oltre 100 anni fa, già facente parte delle Aziende Municipalizzate, poi Ametag, poi Amps, poi Enìa e adesso IREN... è oggi irriconoscibile".

I rappresentanti dei lavoratori ricordano che nel settore elettrico e nel settore gas-acqua "siamo a una vacanza contrattuale che perdura da oltre un anno" e che ha portato le segreterie nazionali del settore Elettrico ad indire stato di agitazione e una giornata di sciopero. "Questa disdetta da parte aziendale fatta cadere in un momento così delicato è irrispettosa nei confronti dei lavoratori, è irrispettosa nei confronti delle organizzazioni sindacali", continua la nota.

"La cancellazione degli accordi è un’azione senza alcun senso se non quello di creare disordine e caos - insiste la Rsu - Non accettiamo lezioni morali da chi compie azioni così spregiudicate invocando un senso di correttezza che non è assolutamente nelle vostre corde. La vostra azione prepotente e premeditata di cambiare orario con un preavviso di qualche giorno, senza che i lavoratori siano informati per tempo è inaccettabile ed è una scandalosa mancanza di rispetto che i lavoratori non meritano. Perché colpisce proprio quei lavoratori che tra mille difficoltà hanno sempre dato una disponibilità totale per correre incontro a problemi organizzativi aziendali che dimostrano evidenti lacune gestionali".

"La nostra speranza - conclude la Rsu - è che qualche azionista si accorga di come state riducendo questa Azienda e magari vi richiami al rispetto delle controparti qualunque esse siano: lavoratori, organizzazioni sindacali, clienti e ditte appaltatrici. Rimaniamo nella speranza che il messaggio che è stato trasmesso il 2 gennaio 2017 dalle nostre Segreterie Nazionali di categoria non cada inascoltato. Le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Iren sono pronti a lottare per difendere i diritti che una volta di troppo sono stati calpestati".