"La battaglia generale contro l'oscurantismo e le discriminazioni va sostenuta sia nelle nostre relazioni civiche sia in quelle del lavoro". Così il segretario della Cgil, Susanna Camusso, in un messaggio al Comitato Bologna Pride in occasione del convegno "Persone Lgtb e mercato del lavoro: analisi, sfide e prospettive per una piena e buona inclusione" in programma a Bologna.

Per la dirigente sindacale, "non si può parlare di un avanzamento sociale del riconoscimento dei diritti che si contrappone a un arretramento sul luogo di lavoro". Il "riconoscimento delle diversità nell'orientamento sessuale e nell'espressione dell'identità di genere degli individui" è un "aspetto fondamentale delle libertà della persona" e un "diritto di ciascuno di esprimere il proprio essere sia nella vita civile che nel mondo del lavoro".

Nel suo messaggio, il segretario della Cgil ha messo in evidenza il "percorso non lineare ed omogeneo" fatto in Italia per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza: nonostante questo negli anni sono state fatte "molte battaglie" per "introdurre e rafforzare nelle fabbriche e negli uffici quelle conquiste civili che socialmente erano già state riconosciute alle persone in quanto cittadini e non riconosciute alle persone in quanto lavoratori".

Spesso, anche recentemente, vi sono state "contraddizioni e arretramenti": basti pensare alle "condizioni di lavoro e alle condizioni di cittadinanza dei migranti che contribuiscono all'erario ma non hanno diritti considerati elementari come quello della casa, dell'istruzione, della salute, del voto", oppure alle "diseguaglianze di genere sia in termini di riconoscimenti che di differenze di trattamento".